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Emergenza rifiuti. In arrivo giorni difficili per i comuni dell’Alto Jonio

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Emergenza rifiuti: il peggio non è alle spalle come si pensava dopo oltre un mese di disservizi, ma è tuttora dietro l’angolo perché da lunedì 29 giugno, da quanto si è appreso, chiuderà i battenti l’Impianto di Bucita di Corigliano-Rossano dove si conferisce la frazione indifferenziata e mercoledì 1° luglio chiuderà i battenti l’Impianto di “Calabra Maceri” di Rende dove si conferisce la frazione organica. Alla base della chiusura di detti impianti ci sarebbe il mancato pagamento degli oneri di conferimento da parte dei Comuni più grandi della Provincia di Cosenza, a partire dal Ccpoluogo (ma non solo!) che, alle prese con il dissesto finanziario dell’Ente, non avrebbe onorato gli impegni nei confronti dei creditori.

In assenza comunque di soluzioni alternative, oltre al problema delle decine e decine di maestranze che perderanno il posto di lavoro e il diritto a un salario dignitoso in quanto assoggettate alla cassa integrazione, andrà in tilt tutto il sistema della raccolta differenziata nella provincia di Cosenza, ivi compresi i 14 Comuni dell’Alto Jonio che conferiscono quotidianamente i rifiuti solidi urbani derivanti dalla raccolta differenziata “porta porta” presso la “Stazione di Trasferenza” di Villapiana, di proprietà regionale ma che viene gestita da una società in house di proprietà, al 100%, del Comune di Villapiana. Quest’ultima, attraverso l’utilizzo di giganteschi containers, ha il compito di “pressare e trasferire” i rifiuti presso gli impianti di stoccaggio, o verso i Consorzi di Filiera per i rifiuti riciclabili. Ovviamente, se viene meno il terminale della raccolta costituito dagli Impianti di conferimento, il sistema si inceppa e la raccolta differenziata va in tilt.

Pino La Rocca

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