La discarica di Scala Coeli (nella foto) continua a scatenare polemiche. Nella giornata di mercoledì si è tenuto il previsto controllo dei tecnici della Arpacal relativamente alle condizioni dell’autorizzazione AIA rilasciata a favore della Bieco srl di Rossano. Subito dopo i controlli, non sono mancate le accuse, soprattutto a mezzo stampa, nei confronti della Bieco, colpevole, secondo alcuni – si legge in un comunicato della stessa ditta – di non aver consentito ai rappresentanti politici della zona di assistere ai controlli. Gli amministratori della società titolare della discarica, hanno rispedito comunque al mittente le accuse, parlando di «minacce di morte, insulti gravi e di vario genere, aggressioni verbali, urla e sputi, prepotenza senza alcun limite e fine a se stessa ai danni dell’amministratore e collaboratori della Bieco».
Nello specifico, i titolari della Bieco hanno richiesto «l’intervento dei carabinieri nell’immediatezza del fatto, intorno alle ore 12 di mercoledì, allorquando una ventina di persone, tra cui amministratori locali e qualche giovane incappucciato incline allo sputo, avevano chiaramente dimostrato l’intenzione di ostacolare, con qualsiasi mezzo, il regolare svolgimento delle procedure di verifica. Quest’ultima si è poi svolta regolarmente, senza la partecipazione del Sindaco Salvato, volutamente ritiratosi, senza alcuna costrizione da parte di nessuno!
Nel merito – hanno sottolineato i titolari della discarica – non vi è stato alcun impedimento da parte della Bieco nei confronti del Sindaco di Scala Coeli Mario Salvato, l’unico regolarmente autorizzato a prendere parte alle operazioni di verifica dell’Arpacal, eventualmente accompagnato , come gli è stato ripetuto a più riprese e con assoluto spirito di collaborazione, da propri tecnici comunali.
Bieco ed Arpacal – hanno puntualizzato i soggetti che gestiscono la discarica – non hanno fatto altro che attenersi a quel rispetto delle regole e delle procedure, note del resto e non da ieri a tutti i soggetti coinvolti ed interessati. Regole, però, che qualche esagitato amministratore del territorio avrebbe voluto stranamente calpestare, imponendo, con arroganza e prepotenza documentate, la partecipazione di soggetti non autorizzati, non essendo tecnici comunali.
Pasqualino Bruno