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Amendolara. Centenario Madonna della Salute. Una storia lunga un secolo

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Si è ufficialmente aperto, ad Amendolara, domenica 2 agosto il Giubileo per il Centenario della Madonna della Salute, che si concluderà, dopo un anno, ad agosto del 2021. Nel 1920, in onore della Madonna della Salute, venne fatta costruire una statua, dando così origine alla festa. Questa statua, che oggi dimora nell’omonima parrocchia ad Amendolara Marina, venne realizzata per volere e per devozione di Mariantonia Vitale (con la partecipazione di altri suoi compaesani) come segno di ringraziamento alla Vergine per aver fatto tornare sano e salvo suo marito Rocco Laviola dalla carneficina della Prima Guerra Mondiale. La Madonna della Salute, infatti, era già venerata ad Amendolara attraverso un quadro posizionato tutt’ora sull’altare della prima cappellina dedicata alla Madonna sita nella Masseria Lista (nella foto sotto), oggi Agriturismo. E Mariantonia Vitale avrà più volte pregato davanti al quel quadro, a maggior ragione perché in quegli anni la Lista era stata concessa in affitto dalla famiglia Pucci a suo padre Vincenzo Vitale originario di San Severino Lucano e soprannominato ‘U Trímuwènd, in quanto durante la transumanza, nel giungere in Amendolara con il suo numeroso gregge, si narra che il paese tremasse. Dunque, mentre la statua della Madonna venne fatta costruire nel 1920 da un artigiano di Lecce, la venerazione alla Vergine sicuramente è datata precedentemente, giacché il quadro all’interno della cappellina della Lista risale al 1755.

Le voci di popolo raccontano e tramandano che quando la statua della Vergine giunse dalla Puglia, nel 1920, i Pucci non diedero l’assenso al posizionamento della scultura nella chiesetta di loro proprietà; tant’è che la statua venne trasportata al centro storico per poter essere sistemata nella chiesa madre. Ma quando la statua transitò sotto un balcone di Palazzo Pucci, questo crollò con tutte le persone che vi erano affacciate che miracolosamente rimasero incolumi. Allorché, scampato il pericolo, la famiglia Pucci decise che la statua della Madonna della Salute poteva essere posizionata nella cappellina della Lista. E così che dall’ultima domenica di agosto di quell’anno, il 1920, ad Amendolara viene celebrata la festa della Madonna della Salute. Nei primi anni della festa, la statua dalla masseria della Lista veniva condotta anche al paese per poi ritornare in Marina dove si celebrava la Messa nei pressi della stazione ferroviaria e si svolgeva la fiera degli animali dietro l’attuale distributore di benzina.

Nel 1975, con l’istituzione di una parrocchia anche in Marina (costruita con il parroco di allora, don Francesco Di Chiara, oggi vicario diocesano), dedicata naturalmente alla Madonna della Salute, la festa della Vergine anticipò la sua data al penultimo sabato del mese. La festa negli anni ‘80 e ‘90 raggiunse livelli importanti di partecipazione popolare. La parrocchia Madonna della Salute, fu una delle prime nella Diocesi di Cassano allo Ionio, ad organizzare, per l’occasione, giochi per bambini e adulti che riempivano il piazzale della chiesa nei giorni precedenti la festa (giochi che verranno riproposti quest’anno, in occasione del Centenario, venerdì 7 agosto). Tiro alla fune, caccia al tesoro, palo della cuccagna, corsa con l’uovo, rottura delle pignatte di terra cotta. E poi la riffa, l’incanto dei doni votivi, la pesca gigante. Lo storico comitato feste (dal 1975 alla fine degli anni ‘90), coordinato prima da don Francesco Di Chiara (il primo parroco di Amendolara Marina) e poi da don Antonio Sacco per arrivare a don Saverio Viola, ebbe la capacità di coinvolgere anche numerosi turisti, soprattutto di Napoli e dintorni, che durante le loro ferie estive si spendevano volentieri per organizzare la festa. Da qualche anno i festeggiamenti sono stati ulteriormente anticipati al 10 e 11 agosto. Quest’anno, invece, il giorno ufficiale della festa è domenica 9 agosto.

Vincenzo La Camera

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