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Centenario Madonna della Salute. Un percorso mariano lungo un anno

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Piazza Madonna della Salute come Piazza San Pietro. Certo, non come grandezza e maestosità, ma come luogo in cui riecheggia lo stesso messaggio di speranza: “Non avere paura”. È con questa immagine che il parroco, don Nicola Arcuri, ieri (domenica 9 agosto), durante la Santa Messa per il Centenario della Madonna della Salute, protettrice di Amendolara Marina, ha accolto i fedeli presenti. Ascoltando il passo tratto dal Vangelo secondo Matteo, il pensiero è andato, infatti, a quella serata in cui Papa Francesco, lo scorso 27 marzo, ha presieduto uno storico momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro con la piazza vuota e sotto la pioggia battente, ma seguito da tutto il mondo minacciato dalla pandemia da Coronavirus. Lo stesso invito a non temere, anche quando si è sulla riva del dolore, della croce; quando si vive l’esperienza del forte vento, del mare agitato, dell’incertezza, della paura che tenta a tutti i costi di prendere il sopravvento. Perché, nonostante il trambusto, il vento cessa e le acque si calmano.

Prima della messa, tenutasi all’aperto alle ore 19.30, l’abbraccio dei devoti alla Madonna della Salute che, dalla chiesa, è stata portata in piazza, quasi a voler suggellare lo sguardo della Vergine sulla comunità. Poi, la cerimonia solenne che non ha, però, significato la fine dei festeggiamenti. Il parroco ha, infatti, sottolineato che il Centenario è un cammino lungo un anno, in cui si darà importanza alle celebrazioni mariane, a partire da sabato 15 agosto, giorno dell’Assunzione di Maria, in cui – ha annunciato lo stesso don Nicola – sarà celebrata una Santa Messa alle ore 21, proprio per consentire una maggiore partecipazione.

A margine della messa, il saluto del sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli, il quale, in primis, «ha ringraziato la parrocchia per aver saputo organizzare un cartellone importante di iniziative religiose e civili nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19». «Questo autunno – ha aggiunto, infine, il primo cittadino – avremmo dovuto accompagnare la statua della Vergine in Argentina tra i nostri emigrati. È un appuntamento solo rimandato. Ci auguriamo di farlo nella prossima primavera, sperando che questo possa significare la fine della pandemia».

Federica Grisolia

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