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Corigliano-Rossano. «Un centro Covid che non serve a nulla»

Corigliano-Rossano. «Un centro Covid che non serve a nulla»
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Un percorso dedicato all’interno dell’ospedale. Una nuova Tac. Un reparto nuovo di zecca per ospitare i pazienti Covid (mentre l’Utic di Cardologia rimane inspiegabilmente chiuso da quasi un anno). Un nuovo laboratorio per processare i tamponi. «Di questo ambaradan, nello spoke di Corigliano-Rossano – secondo quanto affermano Costantino Baffa, per il gruppo consiliare Lega Salvini; Vincenzo Scarcello, Raffaele Vulcano e Gennaro Scorza, per il gruppo consiliare “Unione di Centro” e Adele Olivo, per il gruppo consiliare “Il Coraggio di Cambiare l’Italia” – al momento non funziona nulla».

 «Soldi pubblici – dichiarano i consiglieri – spesi che al momento sono solo soldi buttati. Per allestire un Centro Covid inesistente – precisano – abbiamo messo nel panico l’intera popolazione, abbiamo messo a rischio la tranquillità del personale sanitario a fronte del nulla. E anche il proliferarsi del coronavirus in città probabilmente è dovuto anche ad una cattiva organizzazione del sistema sanitaro, avallata dalle istituzioni civiche».

Un punto su cui si soffermano i consiglieri di Minoranza riguarda, inoltre, i tempi «a singhiozzo» con cui vengono processati i tamponi, nonostante «in altre parti l’esito dei test viene comunicato a distanza di poche ore».

«Perché – si chiedono Baffa, Scarcello, Vulcano, Scorza e Olivo – si stia impiegando così tanto tempo per allestire un laboratorio quando la Regione è da mesi che ha acquistato la strumentazione necessaria che, però, rimane chiusa in magazzino?».  «Inoltre – continuano i rappresentanti di Minoranza – abbiamo saputo che di recente per un cittadino di Corigliano-Rossano, poi risultato positivo al Covid-19, è stato necessario il trasferimento a Cosenza per effettuare una Tac polmonare. Ma al “Giannettasio” non ne avevamo inaugurata proprio una nel maggio scorso, destinata esclusivamente a questo genere di servizio?».

«Al momento – aggiungono i consiglieri – ci ritroviamo con uno dei due ospedali praticamente sconquassato (inutilmente). Dove in questi mesi è stata posta esclusiva attenzione solo al centro Covid, mai entrato in funzione, e per colpa del quale sono stati messi in secondo piano tutti gli altri problemi di cui il presidio è interessato. Siamo stati capaci di allestire un reparto nuovo di zecca e oggi vuoto e inutilizzato ma non abbiamo avuto la forza e la capacità di rimettere in sesto la terapia intensiva coronarica essenziale in un territorio, come quello della Sibaritide, che già di per sé è privo di tantissimi servizi ospedalieri. Ma il nostro sindaco – concludono – la Maggioranza di governo queste cose le sa oppure crede che i problemi si risolvano con i messaggi stile “Radio Londra” alle dieci di sera?».

Federica Grisolia

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