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Amendolara, nuova Ss 106. Al via il dibattito. Comune chiede all’Anas le gallerie per non deturpare territorio

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L'attuale Ss 106 all'ingresso di Amendolara (lato Nord)

A conti fatti, salvo imprevisti, per far sì che due tir possano evitare di scontrarsi sullo stretto ponte del torrente Ferro che collega i comuni di Amendolara e Roseto, ci vorranno almeno altri dieci anni. Tra approvazione progetto, cantierizzazione dello stesso, durata lavori e collaudi vari ci vorrà grosso modo il 2022 per vedere ultimato il nuovo tratto della Ss 106 Sibari-Roseto, il famoso 3^ megalotto appaltato già alla ditte Astaldi-Impregilo (le più rinomate nel settore grandi opere) per circa 38 km e per un costo totale che supera il miliardo e duecento milioni di euro. Una strada estremamente moderna con gallerie di nuova generazione che a lavori terminati somiglierà molto ad un tratto autostradale. Il consiglio comunale di Amendolara, nell’ultima seduta di mercoledì, ha avuto come punto cruciale dell’assise proprio una discussione a tal riguardo. Con il sindaco Ciminelli, in primis, seguito a ruota dal Consiglio tutto che hanno sollevato al cospetto dell’ingegnere Pietro Paolo Gianvecchio, della società di progetto che realizzerà l’opera per conto dell’Anas, non poche perplessità sulla bozza preliminare del tracciato per quanto riguarda il passaggio nel comune di Amendolara.

Secondo quanto emerso dal Consiglio e anche dagli interventi di alcuni tecnici locali presenti, la parte del tracciato “amendolarese” dovrebbe attraversare il territorio comunale interamente in galleria naturale, senza trincee (previste dall’attuale progetto preliminare), per evitare di far pagare ancora dazio ad un territorio già penalizzato sia da una ferrovia ormai poco utilizzata per via dei tagli di Trenitalia, sia da un superstrada, l’attuale Ss 106, che di fatto ha smembrato Amendolara Marina.

Le colline di Amendolara

La nuova strada dovrebbe attraversare il territorio amendolarese sul pianoro che sovrasta la Marina, dal torrente Straface al torrente Ferro, per circa 7 km, collocandosi ad una distanza considerevole dall’attuale tracciato, per il quale il Comune ha chiesto all’Anas o lo smantellamento o la conurbazione con il resto del centro abitato. Dalle risposte dell’ingegnere Gianvecchio alle domande della platea si è palesata una certa volontà a rivedere un progetto che deve essere consegnato nella mani dell’Anas a gennaio 2013, ma allo stesso tempo è emersa la problematica legata ai quattrini. Poiché, è ovvio, che costruire una tratto stradale in galleria costi di più che in superficie. Un tratto di strada in galleria, obiettivo dell’Amministrazione comunale, comporterebbe il privarsi di un svincolo dedicato. «Ma è una contropartita che possiamo accettare pur di non creare un ulteriore cicatrice a questo territorio – ha commentato il sindaco Ciminelli -. Tenendo conto che la strada dovrebbe attraversare un pianoro, che rappresenta il terrazzo più bello dell’Alto Jonio». Ma lo stesso sindaco ha tranquillizzato l’ingegnere progettista: «Sicuramente ad Amendolara non ci saranno episodi da “No-Tav” – ha precisato Antonello Ciminelli -. Cittadini, associazioni, tecnici e amministrazione comunale, tutti collaboreranno per la realizzazione di questa importante opera. Ma in cambio chiediamo il rispetto ambientale per questo territorio». Quel che è certo che una tale opera porterà in sei anni (questo il tempo previsto per i lavori) un considerevole indotto economico sul territorio. Ma per arrivare a questo punto bisognerà ancora sciogliere il nodo sulle caratteristiche del tracciato.

Vincenzo La Camera

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