Il Comune di Amendolara interviene con decisione e tempestività all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto così detto “Milleproroghe” dal quale, con un vero e proprio colpo di spugna, viene cancellata la norma che avrebbe dovuto prevedere il blocco delle trivellazioni in mare e su terra terra.
A sollevare una lecita preoccupazione – denunciando l’ennesimo scivolone del Governo che approfitta dell’emergenza sanitaria per sancire pericolosi via libera per multinazionali del profitto a scapito dell’ambiente – è il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli. Il primo cittadino del “Paese delle Mandorle e della Secca” non è nuovo a queste battaglie in difesa dell’ambiente, facendosi portavoce dei diritti della natura e del benessere dei cittadini anche in periodi come questi dove l’attenzione mediatica è calamitata verso un unico argomento. «Con il mancato divieto delle trivellazioni – sostiene il sindaco – potrebbero ricomparire quei mostri d’acciaio nei nostri mari». Infatti, da febbraio le trivelle ricominceranno il loro lavoro al largo delle coste del Mediterraneo alla ricerca di gas e petrolio. C’è imbarazzo nel Movimento Cinque Stelle, sinora sempre contrario a questa politica ma che adesso vede due ministri “grillini” e cioè Costa all’Ambiente e Patuanelli allo Sviluppo Economico che ancora non hanno delineato un vero piano per le aree idonee lasciando così il Mediterraneo in balìa dei petrolieri.
Redazione