C’è anche il parroco dei Sacri Cuori di Castrovillari, don Gianni Di Luca, tra i 34mila preti diocesani in tutta Italia, in prima linea durante l’emergenza coronavirus, promotori di progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione. Tante le iniziative messe in campo per offrire sostegno spirituale, come “Noi restiamo in ascolto“, progetto della Caritas diocesana di Cassano all’Jonio, promosso e coordinato proprio da don Gianni.
“Oltre ad implementare la linea del Centro di Ascolto diocesano per i bisogni più urgenti delle persone in fragilità – spiega Don Gianni – è stato attivato un nuovo servizio di supporto psicologico per personale medico, infermieristico, operatori sanitari e volontari impegnati in prima linea, per tutti coloro che si trovano in quarantena o in isolamento volontario, familiari dei pazienti ricoverati, anziani, persone con disabilità e per chiunque viva una difficoltà emotiva legata al Covid 19”.
Il Centro di Ascolto, per i bisogni più urgenti delle persone fragili, è attivo al n.379.1883897 dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00, e mercoledì e giovedì, dalle 16.00 alle 18.00, mentre il supporto psicologico viene fornito martedì, giovedì, e sabato dalle 11 alle 13 al numero 379 1811428. Secondo i dati della Caritas diocesana se, nella fase pre-emergenza, il centro di ascolto aveva effettuato solo 110 interventi, durante il lockdown ben 2.188 persone hanno richiesto un sostegno, reso possibile grazie ad una rete solidale composta da quarantacinque volontari, di età compresa tra 25 e 40 anni.
“Dietro i numeri ci sono volti, storie, relazioni, fragilità che – dichiara Don Gianni – come Chiesa abbiamo accompagnato, sostenuto e incoraggiato. Dietro questi numeri c’è la dignità di persone provate ma non piegate, numeri che soprattutto ci dicono che il lavoro da fare è ancora molto e che come Chiesa non possiamo smettere di pensare che stiamo ‘tutti nella stessa barca’, che non possiamo rifugiarci dietro facili proclami o peggio dietro un culto disincarnato”.
“Spesso il primo approccio con una famiglia in difficoltà – prosegue Don Gianni – avviene proprio in un centro d’ascolto Caritas, o in contesti ad esso collegati come le parrocchie. Sono proprio i parroci che riconoscono una famiglia in crisi economica e la indirizzano verso una fondazione antiusura. Non tutti i soggetti che vivono una forte crisi economica, infatti, riescono a chiedere aiuto in modo tempestivo”. Ad occuparsi di loro ci sono le fondazioni antiusura e le Caritas diocesane che svolgono un ruolo decisivo nel contrasto di questa piaga sociale e si occupano sia della prevenzione dell’usura che del supporto a famiglie ed imprese in fallimento economico.
Federica Grisolia