Campus Unical a Rende (Cs)
Sostiene sette esami nello stesso giorno e con il massimo dei voti, chiesto l’annullamento del suo e di 71 altri titoli di studio Unical. 75 indagati per 72 lauree fasulle, assegnate a studenti che non avevano ancora terminato il normale percorso di studi. Si chiama “110 e lode” l’indagine condotta prima dalla Procura della Repubblica di Cosenza e poi da quella di Catanzaro, che ha portato alla luce un sistema fraudolento (composto da studenti, laureandi, laureati e personale amministrativo compiacente) insito nell’Università della Calabria e finalizzato all’assegnazione indebita di lauree in Lettere e Filosofia a studenti che non avevano i requisiti per ottenerle. Tutto è iniziato nel marzo del 2011, quando il Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia riconobbe come falsa una firma a suo nome apposta su di uno statino: da qui sono partite le indagini della Procura di Cosenza, con il sequestro di oltre ventimila atti che hanno portato alla luce un giro di firme false e statini fotocopiati, che servivano a falsificare esami in realtà mai sostenuti. La Procura di Cosenza ha diffuso i nomi dei 75 indagati e chiesto così l’annullamento di ben 72 titoli di Studio assegnati dal 2004 al 2011 dalla Facoltà di lettere e Filosofia dell’Unical. Contestati a vario titolo i reati di concorso in falso e introduzione abusiva nel sistema informatico dell’Ateneo. Pare che su alcuni documenti sia stata trovata addirittura la firma di docenti che non insegnavano più all’Unical da diversi anni, mentre tra i casi più curiosi si segnala quello di uno studente capace di sostenere nello stesso giorno ben sette diversi esami, tutti superati con il massimo dei voti, ovviamente. Mentre il Rettore Giovanni Latorre fa sapere che l’Università della Calabria tutelerà la propria immagine nelle sedi opportune, la Procura ha esteso le proprie indagini ad altre sette facoltà, per verificare quanto sia diffuso il sistema corrotto all’interno dell’Ateneo.
Luigi Adinolfi