È in libreria la raccolta di Luciano Fani dal suggestivo titolo “Penombra del crepuscolo”, che rimanda simbolicamente allo scenario predominante negli anni maturi, ovvero al “fievole riverbero del tramonto”, come indica Giuseppe Aletti, poeta ed editore, nella prefazione del libro. L’autore, che è nato a Poppi (AR) ed è residente da molti anni in Val di Chiana, sposato, un figlio adulto e tre nipoti, ha lavorato in banca in varie parti d’Italia con incarichi di responsabilità. Ora in pensione, può dedicarsi con assiduità all’attività letteraria, grazie alla quale ha conseguito i più alti riconoscimenti in numerosi concorsi nazionali ed internazionali, e le sue poesie sono state tradotte in diverse lingue e presentate in varie antologie.
Fani (nella foto) affronta i dilemmi dell’umanità, dove emerge la caducità della vita, cosicché si avverte “forte l’odore / del tempo fuggito”, quando al posto delle illusioni giovanili subentra il disincanto consapevole dell’età matura. Tuttavia, anche in questo nuovo ciclo, l’autore mantiene sempre lo sguardo di gratitudine verso la vita, come nella suggestiva immagine descritta in questi versi: “e nell’ultimo bagliore della sera / assistiamo / spettatori silenziosi / ad un tramonto di porpora e oro / illuminati dall’ultimo sole / che nella penombra del crepuscolo / irradia / i nostri giorni a venire”. Pagine intense, da cui emerge la vita vissuta in pienezza, dove “l’esistenza è molto di più di una semplice giustapposizione di momenti”, riprendendo le parole di Giuseppe Aletti.
Redazione