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Villapiana, ex assessore Lo Giudice: «Amministrazione al collasso»

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Il Municipio a Villapiana centro

L’ex assessore all’ambiente Luigi Lo Giudice, ora consigliere di opposizione, ad un anno dalla revoca del suo incarico da parte del sindaco Rizzuto con cui era venuto meno il rapporto di fiducia, interviene con una lettera aperta ai cittadinie alla stessa amministrazione comunale per rivendicare e ribadire la bontà delle sue critiche e delle sollecitazioni di allora riguardo alle cose che, a suo dire, ancora non vanno e che furono motivo della rottura con il sindaco. “Senza voler passare da profeta o da iettatore- scrive Lo Giudice- le preoccupazioni di un anno fa sui problemi e le criticità del territorio si sono rivelate, purtroppo, estremamente fondate. In molti casi –aggiunge- la situazione è addirittura ancor più grave di quanto osservato nel 2011 senza che all’orizzonte si intravedano soluzioni. Nonostante i proclami altisonanti dell’attuale Assessore all’Ambiente, Giuseppe Leone,- prosegue la nota- circa un cambio di marcia per Villapiana le disfunzioni rimangono, persistono e si ingigantiscono”.

La disamina di Lo Giudice prosegue toccando altri argomenti, sul mare “mai più sporco di così”, sui dipendenti della piscina comunale che “vengono pagati con mesi di ritardo” ed ancora sui “bidoni dell’immondizia che versano in uno stato pietoso”. Nulla di nuovo per Lo Giudice anche per quanto riguarda “la pubblica illuminazione, il commercio, il sistema idrico-fognario mal funzionante, la gestione delle infrastrutture pubbliche comunali, la carenza di lavoro, la sicurezza ed il controllo del territorio”. “E’ inaccettabile- dice Lo Giudice- che ogni cosa sia al proprio posto agli occhi del Prefetto, del Vescovo della Diocesi o del Consigliere Regionale di turno, invitati peraltro per inaugurazioni di opere pubbliche perlopiù programmate e rese finanziabili grazie alla lungimiranza dell’ex Sindaco Luigi Bria, per poi, consentire agli attuali amministratori, di lasciare la nostra amata Villapiana abbandonata a se stessa. Con un’amministrazione al collasso”. Dopo queste considerazioni Lo Giudice ribadisce che la sua lettera di un anno fa’ voleva essere soltanto “un motivo di impulso e di sprono e non una contestazione fine a se stessa e le lamentele dovute alla esasperazione della gente potrebbero condurre ad intemperanze, che seppur sempre condannabili moralmente, sono conseguenza di un mancato rispetto verso i cittadini e la lontananza, da parte delle istituzioni, dai problemi quotidiani che affliggono la nostra cittadina”.

Pasquale Bria

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