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Trebisacce, dopo Ospedale a rischio anche Distretto Sanitario. Mundo chiama Scopelliti

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L'ospedale di Trebisacce convertito in Capt

Come gli esami di De Filippo gli scippi nell’Alto Jonio… non finiscono mai: dopo l’Ospedale ed il Pronto Soccorso, ora anche la sede del Distretto Sanitario sta per essere trasferita altrove.  E’ anche per questo che il sindaco Franco Mundo si ribella e scrive Scopelliti chiedendo un incontro istituzionale urgente. «Pur non avendo abbandonato la speranza di un ripensamento del piano di rientro, anche alla luce delle tante carenze che sta mostrando la nuova riorganizzazione ospedaliera – scrive l’avvocato Mundo – sento il dovere, anche a nome degli altri sindaci, di ricordare gli impegni assunti circa un potenziamento sia delle strutture sanitarie territoriali che burocratiche, non solo per colmare le carenze intervenute con l’inopinata chiusura dell’ospedale, ma per poter attuare serie politiche territoriali di prevenzione e di cure, non solo con il potenziamento delle strutture residenziali previste, ma con l’istituzione di nuove branche e servizi specialistici. In tale contesto, – scrive ancora il primo cittadino – la chiusura o il trasferimento della sede del Distretto Sanitario, non solo costituirebbe un volontario atto politico contro le nostre popolazioni, ma anche l’ennesimo atto diretto ad annientare il diritto alla salute dei cittadini di Trebisacce, della Sibaritide e dell’Alto Jonio Cosentino».

Poi il sindaco Mundo spiega la reazione a catena che si potrebbe innestare. «D’altronde gli ultimi provvedimenti sulla gestione del personale medico cardiologico, che ancora riusciva a garantire presso il PPI terapie d’urgenza, conferma di fatto tutte le manifestate preoccupazioni. A parte la palese discriminazione operata su Trebisacce rispetto ad altri territori, – scrive ancora Franco Mundo – va tenuto presente che il trasferimento indiscriminato dei tre cardiologi di Trebisacce avrebbe le seguenti gravi conseguenze: a) Anche gli unici 10 posti-letto di RSA rimasti saranno destinati a chiudere in quanto i cardiologi garantivano anche guardie e reperibilità in questo reparto. In RSA infatti rimarrebbero soltanto due medici, assolutamente insufficienti ad assicurare la continuità del servizio; b) Il PPI, già privato degli anestesisti, verrà privato anche dei cardiologi che garantivano le reperibilità e le presenze h/24 congiuntamente agli internisti; c) Non sarà possibile avviare i 10 posti di lunga degenza ospedaliera che erano stati promessi. Con l’ulteriore spoliazione di personale medico, si allontana inesorabilmente ogni ipotesi di rilancio dell’ospedale, spesso ventilata sia politicamente che anche dal D.G. in riunioni e convegni vari. Certamente – conclude il sindaco di Trebisacce – alcune scelte devono essere riviste e riconsiderate! Pertanto, anche per non destare ulteriore allarme sociale, chiedo alle SS.LL. un incontro urgente con tutti i sindaci dell’Alto Ionio-Sibaritide e rappresentanti politico-istituzionali, non solo per discutere di tutte le problematiche sanitarie che riguardano il territorio, ma anche della necessità di conoscere le loro reali intenzioni, sia per quanto riguarda la sede del Distretto Sanitario, sia l’attuazione dei servizi previsti dal piano di rientro e per valutare ulteriori nostre proposte».

Pino La Rocca

 

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