Dopo diversi anni si torna a parlare nell’Alto Jonio, ufficialmente, di Unione dei Comuni. Dopo il fallimento del progetto “La via del Mare” che comprendeva Amendolara, Francavilla Marittima, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, Trebisacce e Villapiana, questa volta sono i comuni interni ad avventurarsi in questa scommessa che dovrebbe portare, i primis, ad un consorzio dei servizi per poi puntare anche ad altre opportunità. I comuni interessati al momento sono Oriolo, Canna, Nocara, Montegiordano, Castroregio e Alessandria del Carretto. Paesi che, nella realtà dei fatti, superano di poco i 5000 abitanti in totale. Si è svolto proprio ieri (mercoledì) nella sala consiliare di Nocara un incontro con i sindaci dei comuni aderenti.
«L’Unione che ci apprestiamo a costituire non è un nuovo Ente che nasce dal nulla ma rappresenta una forma stabile di cooperazione tra soggetti che già esistono, caratterizzati da una loro struttura, una loro organizzazione, una loro cultura, elementi che manterranno la loro autonomia e dai quali l’Unione stessa non potrà prescindere», dichiara il sindaco di Oriolo, Simona Colotta. Il primo cittadino di Oriolo preannuncia nella prossima settimana la visita del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, alla presenza del quale sarà firmato il primo atto d’indirizzo per l’avvio del progetto Unione dei Comuni, al quale – sempre secondo il sindaco di Oriolo – si starebbe lavorando da almeno due anni. Ma questa ultima affermazione ha fatto sobbalzare dalla sedia la Minoranza in seno al Consiglio Comunale di Oriolo che attraverso il suo capogruppo Franco Cirò mostra tutte le perplessità su una iniziativa sulla quale «né la Minoranza e né la cittadinanza sono state mai informate».
Il gruppo “Unione Civica Oriolo” mette in evidenza come su questo percorso iniziato due anni orsono la comunità di Oriolo non sarebbe mai stata coinvolta. «Caro sindaco, le regole della democrazia partecipata le conosce? – tuonano dai banchi dell’opposizione -. Qui non devono esistere sistemi totalitari e dittatoriali. Oriolo non è casa sua, i cittadini meritano rispetto».
Vincenzo La Camera