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Roma, il Gal porta l’Alto Jonio tra i “Cibi d’Italia”. E l’amaro Ulivar di Oriolo conquista il Circo Massimo

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"Cibi d'Italia" al Circo Massimo di Roma

Il Circo Massimo di Roma come una grande campagna dove l’Italia si aggrappa alle sue ricchezze enogastromiche per dimostrare come dalla crisi si può uscire investendo sulle peculiarità storiche del Bel Paese: l’agricoltura e l’allevamento con il conseguente ricchissimo indotto che si viene a delineare. La manifestazione “Cibi d’Italia” nella Capitale, griffata Coldiretti e alla sua prima edizione, ha visto la partecipazione di circa duecento aziende provenienti da tutto lo stivale. Degustazioni gratuite di prodotti d’eccellenza si sono alternate a dibattiti tematici. Per quattro giorni, il Circo Massimo ha messo in vetrina l’Italia che produce, proprio in quella città che pochi giorni prima aveva registrato l’ennesimo scandalo di un mondo politico distante. E i più piccoli hanno trovato il modo per trascorre qualche ora in allegria, da giovedì a domenica, con la fattoria didattica dove hanno potuto ammirare da vicino, asinelli, conigli e altri animali che tanti di loro, oggi, scoprono soltanto attraverso il piccolo schermo. Anche il Gal Alto Jonio “Federico II” ha partecipato all’evento in collaborazione con il Gal “Sila Greca Basso Jonio” allestendo uno stand informativo con depliant illustrativi sull’attività sinora svolta e su alcune aziende del comprensorio.

Da Amendolara, sede del Gal Alto Jonio, è partito un pullman alla volta della Capitale con diversi operatori di settore. Un Alto Jonio cosentino protagonista che torna dalla città eterna con un premio ambito e mai ottenuto prima dalla Calabria. Stiamo parlando dell’Oscar Green nazionale, la statuetta che premia i migliori imprenditori Coldiretti per l’innovazione e allo stesso tempo il legame con le tradizioni che riescono a promuovere con i loro prodotti o iniziative aziendali. Ebbene per la categoria “Stile e cultura d’impresa” il primo premio è andato al giovane imprenditore di Oriolo, Luigi Adinolfi che assieme alla sorella Lucrezia hanno realizzato da pochi mesi un amaro alle olive di Calabria, l’Ulivar. Frutto di tradizione, innovazione e marketing territoriale. E dopo aver conquistato il riconoscimento regionale quest’estate a Camigliatello Silano (Cs), è salito anche sul gradino più alto del podio al Circo Massimo. Grande soddisfazione da parte della famiglia Adinolfi presente a Roma al gran completo, con il papà Salvatore e la mamma  Giuseppina che hanno visto nascere questa eccellenza nell’agriturismo di famiglia “Santa Marina” di Oriolo. E che grazie alla passione e alla professionalità di Luigi ha assunto in pochi mesi quei dettagli di packacing che lo hanno portato a ricevere questo importante premio dalle mani del ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania presente al dibattito, che ha preceduto la premiazione, in compagnia del presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini e del deputato Pd Ermete Realacci, esperto di green economy.

Il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania premia Luigi Adinolfi per il suo Amaro Ulivar

Luigi Adinolfi ha studiato e ha mosso i suoi primi passi lavorativi lontano dalla Calabria, per poi ritornare nella sua terra natìa cercando di valorizzare al meglio l’azienda familiare. Un segnale importante per l’Alto Jonio cosentino che deve necessariamente uscire da questo atavico torpore e investire sulle sue vere ricchezze, rispondendo con i fatti ad un silenzio assordante delle istituzioni che hanno relegato i problemi e i bisogni di questa terra nelle ultime pagine dell’agenda. Disagio colto, questo, dal Gal Alto Jonio (sotto la guida del sindaco di Canna, Alberto Cosentino e di quello di Roseto, Franco Durso) che ha voluto essere a Roma con una sua rappresentanza per accompagnare in questa importante vetrina alcuni imprenditori del comprensorio che stanno investendo tra le altre cose, sull’olio, e sul suino nero di Calabria: allevamento, questo, che trova nell’Alto Jonio cosentino quelle condizioni ideali per potersi esprimere al meglio. Ma c’è la necessita di fare rete, sopratutto nel settore rurale,  per conquistare i mercati nazionali e internazionali

Vincenzo La Camera

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CIBI D'ITALIA ROMA SETT '12

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