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Trebisacce. Pronto Soccorso a rischio chiusura notturna. Quale Sanità trovano i turisti?

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Punto Primo Intervento ex ospedale di Trebisacce: riduzione del servizio da 24 a 12 ore per carenza di personale medico proprio in concomitanza con l’aumento della popolazione residente per via dell’arrivo dei turisti? E’ quello che si paventa per tutto il periodo estivo se l’Asp di Cosenza non correrà subito ai ripari integrando, magari con una misura-tampone, l’unità medica (la dr.ssa Ketty Sinopoli) che, in quanto vincitrice di Concorso, è stata trasferita da Trebisacce a Cosenza senza essere stata sostituita da un altro medico. Sta di fatto che con i soli 4 medici rimasti presso il “Chidichimo” non si riesce a garantire i turni di servizio h/24. Pare infatti che il medico (dr. Russo) destinato a sostituire la dr.ssa Sinopoli, attualmente in servizio in altra sede, per ragioni normative inerenti lo Statuto dei lavoratori, (un mese di preavviso) non potrà lasciare l’attuale posto di lavoro per prendere servizio al Pronto Soccorso di Trebisacce prima della metà di agosto. Periodo in cui, tra l’altro, il personale medico e paramedico ha il diritto sacrosanto di usufruire delle legittime ferie.

Per la verità la carenza di personale medico, dopo il massiccio pensionamento di decine di medici, non riguarda solo il Pronto Soccorso ma tutti i servizi e in particolare il settore che riguarda l’emergenza-urgenza. Oltre al Pronto Soccorso, infatti, anche la postazione del 118, che opera su un territorio vastissimo che spazia su tutto l’Alto Jonio Cosentino, ha da tempo gli stessi problemi, tanto che spesso e volentieri la Centrale Operativa di Cosenza è costretta a far partire l’Ambulanza senza la figura essenziale del medico. Per non parlare del personale infermieristico anch’esso sotto-dimensionato. Nei giorni scorsi – come riportato dal nostro giornale – a seguito di un incontro operativo tra il sindaco di Trebisacce Franco Mundo e il Commissario Asp La Regina, è stata concordata la nomina di n. 3 medici Internisti come condizione minima per l’avvio delle attività di Medicina Generale e di un medico Chirurgo per la riattivazione dell’Ambulatorio di Chirurgia in sostituzione dei dottori Corigliano e Santagada che hanno raggiunto la meritata quiescenza, ma oggi al Commissario La Regina, dimostratosi abbastanza comprensivo verso la grave situazione in cui versa la sanità nell’Alto Jonio, viene chiesto di venire incontro alle esigenze dei medici del Pronto Soccorso che, sebbene costretti ad operare sempre in solitudine per la mancanza delle figure specialistiche di supporto, sono pronti a ulteriori sacrifici se saranno messi nelle condizioni di poter assicurare i turni di servizio.

 Pino La Rocca   

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