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La comunità di Acquaformosa accoglie una famiglia in fuga dall’Afghanistan

Il comune di Acquaformosa apre le porte a chi  scappa dall’Afghanistan. Il piccolo borgo arbereshe in provincia di Cosebza accoglie chi è costretto a fuggire dal proprio Paese per mettere a sicuro la propria vita e quella dei propri figli. Ad Acquaformosa ieri, venerdì 17 settembre, è arrivata una famiglia afghana (composta da madre con tre figli maggiorenni) che, nelle scorse settimane, ha lasciato Kabul  per fuggire dalle atrocità dei talebani ed è in Italia grazie ai voli messi a disposizione dal Governo italiano. La famiglia afgana, dopo aver espletato tutte le formalità con i responsabili dell’associazione “Don  Vincenzo Matrangolo”, sodalizio che gestisce i progetti Sprar-Sai, è stata accolta e ricevuta nella sede comunale dal sindaco, Gennaro Capparelli, che, a nome suo personale e a nome dell’intera comunità, ha dato il benvenuto e ha  formulato alla famiglia i migliori auguri il loro futuro.

“Ancora una volta il comune di Acquaformosa ha risposto “presente” alla richiesta d’aiuto proveniente dal popolo afghano. Non potevamo non dare il nostro contributo alla  popolazione afghana che è fuggita e sta fuggendo dai crimini e dalle violazione dei più elementari diritti umani messe in atto dai talebani. Ricordo – dice il sindaco – che il Comune di Acquaformosa, nelle settimane scorse, aveva fatto suo l’appello lanciato dal delegato Anci per l’immigrazione, Matteo Biffoni, a far fronte alla grave crisi umanitaria che si staconsumando in Afghanistan e ad aiutare il Governo italiano a mettere in salvo più vite umane possibili ampliando la rete Sai (Sistema di Accoglienza Intergrata) già presente nei territori”.

Vincenzo La Camera

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