L’aver fatto riscoprire il valore del costume femminile anche nella modernità e come parte integrante del ricco patrimonio identitario arbëresh, dei riti e delle tradizioni suggestive compresi nella candidatura Unesco del Moti i Madh ovvero il “Tempo Grande” che precede e segue la Pasqua e che accomuna da oltre 6 secoli 50 comunità italo-albanesi in tutta la Penisola. È, questo, il primo e più importante risultato raggiunto dal progetto coordinato dalla Fondazione universitaria Unical Francesco Solano sul quale si è concentrata la Giornata di Studio ospitata nel Salotto Diffuso di Vaccarizzo Albanese. È quanto ha dichiarato il viceministro albanese della cultura Meri Kumbe intervenendo nel corso della giornata di studio a conclusione della 37esima rassegna del Costume Arbëreshe promossa dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Antonio Pomillo, co-finanziata dalla Regione Calabria (PAC 2014 2020 annualità 2019 azione 1 tipologia 1.2).
Il sindaco di Vaccarizzo Albanese, Antonio Pomillo, ha espresso apprezzamento per la qualità degli interventi e per la condivisione di un obiettivo che guarda allo sviluppo eco-sostenibile dei territori e a promuovere nelle nuove generazioni il patrimonio di conoscenze intorno alla lingua e alla cultura arbëreshe che ben valorizzate possono rappresentare un’importante risorsa economica per lo sviluppo delle comunità albanofone. La proposta, denominata Moti i Madh (tempo grande in albanese), è stata promossa dalle cattedre universitarie di albanologia di Cosenza e Palermo e ha raccolto il lavoro di un gruppo di studiosi di di 6 Atenei italiani, e con l’adesione ora dell’Albania diventa transnazionale. Essa è stata illustrata a nome della Fondazione UNICAL F. Solano da Francesco Altimari e dall’intero gruppo di lavoro presente ai lavori. Essa riguarda in particolare i vari riti, compresi quelli nuziali e funebri e le feste primaverili (con i canti, le danze tradizionali, i costumi e i cibi, tradizionali e rituali, ecc.) associate ai quattro sabati che vanno dal Carnevale alla Pentecoste: il sabato delle Anime, quello di Lazzaro, il sabato santo e Shtuna e Shalës. Cerimonie di matrice religiosa ma anche laica che coprono l’intero arco primaverile, condivise in gran parte delle comunità arbëreshe, sia di rito greco-bizantino che di rito latino, e documentate da un ricco patrimonio di letteratura orale.
Redazione