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Trebisacce, chiude anche sportello Catasto presso Comunità Montana

Trebisacce, chiude anche sportello Catasto presso Comunità Montana
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Veduta di Trebisacce

La Comunità Montana dell’Alto Jonio non ha fondi neanche per le spese correnti: dal  primo ottobre scorso è stato infatti chiuso lo Sportello del Catasto attivo nella cittadina jonica e precisamente presso la vecchia sede dell’ente in via Duca di Genova, da circa 10 anni. Così, dopo la soppressione dei treni, i tagli alla sanità che hanno portato alla chiusura dell’ospedale di Trebisacce, quelli inferti alle scuole, agli uffici pubblici ed ai presidi della sicurezza, ha chiuso i battenti, nel silenzio assordante delle istituzioni, un altro servizio importante per i cittadini, con la Comunità Montana dell’Alto Jonio che viene sempre più svuotata di contenuti al punto da vivere ormai rassegnata il suo inesorabile crepuscolo. A denunciarlo, forse in ritardo, è il presidente dell’ente montano Pietro Maria Groia che lancia un appello alle forze politiche affinchè venga evitato questo ennesimo scippo proprio nel moneto in cui il Governo ha reintrodotto i tributi speciali catastali. «L’Agenzia del Territorio – Ufficio Provinciale di Cosenza – scrive il presidente Groia – con nota n. 7.364 del 29/08/2012, ha comunicato la reintroduzione, con decorrenza dall’01/10/2012, dei tributi speciali catastali per la consultazione telematica della banca-dati del Catasto, nonché ulteriori adempimenti-oneri da parte della Comunità Montana dell’Alto Jonio per garantire la continuità operativa dello Sportello Catastale decentrato, tra cui la sottoscrizione di una polizza fidejussoria per un importo cauzionale di 5mila euro a carico dell’ente».

Un ulteriore aggravio di spese che l’ente, secondo Groia, non è in grado di sopportare e che si aggiunge ai mancati interventi normativi da parte del governo centrale ed alla mancata legiferazione da parte della regione Calabria che rendono il futuro dell’ente sempre più problematico. «Gli interventi normativi nazionali che hanno riguardato sin qui le Comunità Montane, nonché il ritardo di determinazioni da parte della Regione Calabria sul futuro stesso delle Comunità montane calabresi – spiega il presidente della C.M.A.J. – hanno di fatto reso inoperativo un organismo elettivo, come il nostro, che ha sempre operato per il territorio, tant’è che, a causa della mancata comunicazione da parte della Regione di dati in ordine alla copertura finanziaria dei servizi, risulta incerta perfino la redazione del bilancio di previsione 2012. Allo stato attuale – conclude l’architetto Groia – l’ente, a causa della indisponibilità di somme per spese correnti, è purtroppo impossibilitato a garantire la continuità operativa dello Sportello Catastale decentrato attivo presso la vecchia sede dell’ente fin dal 2004 e, con deliberazione di Giunta n. 27 del 13/09/2012, ha disposto la cessazione del servizio a decorrere dall’01/10/2012».

Pino La Rocca

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