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Castrovillari. Il “riscatto” dei detenuti passa attraverso il lavoro

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Riabilitare i detenuti attraverso il lavoro al servizio della città. E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato stamani (mercoledì) presso la Casa Circondariale dal direttore del carcere, Giuseppe Carrà, e dal sindaco, Mimmo Lo Polito, che muove la sua azione dall’articolo 27 della Costituzione guardando al trattamento rieducativo dei soggetti “reclusi” e “al loro reinserimento” da accompagnare con iniziative di recupero. «Da qui – afferma il primo cittadino – il bisogno, sempre maggiore, di attività che sostengano azioni nel sociale, segnato spesso dalla disuguaglianza, dall’avidità e dal materialismo. Non a caso qualche settimana fa abbiamo, inoltre, siglato l’Accordo di Collaborazione con l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Cosenza per la cosiddetta operosità a valenza “riparativa”».

«Azioni che si muovono all’unisono – ha spiegato il direttore Carra’ – per affermare la dignità del detenuto anche attraverso lavori di pubblica utilità. Condizioni, con altre, che riteniamo fondamentali per un lavoro sinergico e a tutto campo contro l’emarginazione e nell’ambito dei rapporti di collaborazione istituzionali ed estesi anche alle associazioni».

Nel 2019 – come ricordano Lo Polito e Carrà – la prima esperienza di “Mi riscatto per l’ambiente”, che coinvolse 4 unità, e che viene ripresa oggi, per tre mesi, impegnando sul territorio altrettanti soggetti nella cura di aree verdi ubicate in zone centrali della città. Il progetto verrà attivato anche attraverso il contributo del Lions (presente il dott. Luigi Postorivo), del Kiwanis (presente Graziano Garofalo) di Castrovillari e dell’associazione ANPANA (presente Paolo Tierri). Quest’ultima avrà il compito di seguire i detenuti sul loro posto di lavoro. Alla firma del protocollo d’intesa, erano presenti, inoltre, la dottoressa Loredana Amodeo, funzionario Giuridico Pedagogico, e l’avvocato Luigi Bloise che ha curato per conto della Casa Circondariale l’iter burocratico per la concretizzazione del protocollo d’intesa.

Entrambe le parti, infine, hanno auspicato una sempre maggiore collaborazione istituzionale tesa ad accrescere quelle compartecipazioni a più voci, fondamentali per promuovere reinserimenti importanti per l’esistenza della persona reclusa.

Federica Grisolia

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