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Corigliano-Rossano. «Con i mutui non si asfaltano le strade, semmai si costruiscono!»

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«Accedere ad un mutuo trentennale per asfaltare le strade è una follia. Eppure l’Amministrazione Stasi ci abituerà anche a questo, lasciando alle nuove generazioni e ai cittadini di domani, anche quelli che ancora non sono nati, un debito per un servizio che loro nemmeno utilizzeranno». E’ quanto dichiara Vincenzo Scarcello, capogruppo consiliare Udc del Comune di Corigliano-Rossano che si chiede: «Quanto dura un manto bituminoso? Cinque, massimo dieci anni e poi bisognerà ricominciare tutto da capo. E un po’ come se un padre di famiglia oggi accendesse un mutuo per comprare televisore, frigorifero, robot da cucina, aspirapolvere, condizionatore e tanti elettrodomestici e chiedessi ai suoi futuri nipoti di pagarlo. Perché? È più logico pensare che un buon padre di famiglia facesse un mutuo trentennale per comprare una casa e non beni di consumo quotidiani! E stesso discorso vale per un Comune».

«Comprensibile – continua Scarcello – accedere ad un mutuo per una infrastruttura/servizio che duri negli anni e che sia necessaria per lo sviluppo di una comunità, come può essere una scuola, una piazza, una palestra o una nuova strada, ma ipotecare le casse pubbliche per la manutenzione dell’asfalto non è ammissibile. Dietro questa operazione – aggiunge il capogruppo Udc – c’è solo populismo. Un po’ come si faceva 40 anni fa, quando i comuni si indebitavano fino al collo per fare le cose più disparate. Oggi però i tempi sono cambiati, le regole di bilancio sono radicalmente mutate rispetto ad allora e imporre uno stratagemma altamente oneroso per i cittadini col fine di svolgere l’ordinaria amministrazione è una follia».

Scarcello parla di furbizia, perché «attraverso questo sistema il sindaco avrà a disposizione soldi liquidi per potersi fare campagna elettorale bitumando strade qua e là per il territorio proprio a ridosso delle prossime amministrative». Il capogruppo consiliare sottolinea che «per realizzare questi lavori si può attingere a finanziamenti extrabilancio. Ma ci sono anche altri metodi, più semplici, diretti, veloci. Come quello di andare a bussare alle porte dei diversi ministeri e assessorati regionali facendo leva sulle necessità di una grande città che ha bisogno di essere sostenuta».

«Non è così – conclude Scarcello – che si può amministrare una realtà come Corigliano-Rossano. Non è così che si può pensare di tracciare lo sviluppo di una città che può e deve essere il traino per il territorio della Sibaritide e per l’intera provincia. Non è così che si leniscono dissapori, malumori e malcontenti attorno al virtuoso processo di fusione».

Federica Grisolia

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