Revocato, a distanza di quattro mesi, il divieto di dimora nel proprio comune all’ex sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, coinvolto, come si ricorderà, nell’operazione “Mayor” [LEGGI] che tanto scalpore ha suscitato in città, e non solo. Ora l’ex sindaco, tornato nella sua residenza abituale come libero cittadino, ha ripreso la propria professione di avvocato presso il proprio studio legale cercando di far valere le proprie ragioni e difendersi più agevolmente dalle diverse ipotesi di reato contestatigli dall’autorità giudiziaria. Si tratta, come si diceva, dell’Operazione denominata Major (sindaco) condotta dalla Guardia di Finanza della “Gruppo Sibari” a seguito dell’Ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Castrovillari dr. Simone Falerno su richiesta del Pubblico Ministero Dr. Luca Primicerio che, per la cronaca, è sfociata, in un primo momento nell’applicazione degli arresti domiciliari presso il proprio domicilio per l’ex sindaco e nella misura interdittiva della sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio per tre e per sei per un dipendente del Comune e per un componente dello staff del Sindaco.
Trascorsi ben quattro mesi, durante i quali comunque Franco Mundo è stato più volte ascoltato dai giudici, i suoi legali, l’avvocato Franz Caruso (nel frattempo, per la cronaca, eletto sindaco di Cosenza) e l’avvocato Michele Donadio del Foro di Castrovillari, d’intesa con l’interessato, hanno deciso di presentare istanza di revoca del divieto di residenza nel proprio comune in conseguenza della quale motivata istanza i giudici, ritenuto evidentemente superato il pericolo di inquinamento delle prove, a distanza di pochissimi giorni dalla presentazione della suddetta istanza, gli hanno revocato il divieto di soggiornare nel proprio domicilio in attesa che vengano comunque concluse le indagini e venga avviato il processo. Da precisare infatti che l’istanza è stata presentata in data 8 novembre e nel giro di pochissimi giorni il divieto è stato revocato con il parere favorevole dello stesso PM che ha chiesto l’avvio del provvedimento giudiziario nei confronti dell’ex sindaco, dei due dipendenti del Comune e per altri 18 soggetti iscritti nel registro degli indagati a cui i militari del “Gruppo Sibari” della Guardia di Finanza hanno notificato l’Informazione di Garanzia.
Pino La Rocca