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Calabria. Occhiuto spinge sulle terze dosi. «Preoccupato per i troppi no vax»

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«In Calabria abbiamo un tasso di contagi abbastanza contenuto rispetto a quello di altre Regioni, ma abbiamo anche, purtroppo, una sanità in grossa difficoltà: pochi posti letto in terapia intensiva e pochi posti letto per i ricoveri Covid. Ci preoccupa che un aumento dei contagi, soprattutto dei non vaccinati, possa generare una pressione sulla rete ospedaliera: da noi sarebbe un disastro». E’ quanto dichiara Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

«Al momento – precisa il Governatore – in Calabria abbiamo l’11% di posti letto Covid e il 6% di posti in terapia intensiva occupati. La situazione è ancora sotto controllo, ma l’aumento dei contagi e la circostanza che nella mia Regione ci sia ancora il 18%, circa 300mila persone, di calabresi che non è ancora vaccinato, mi dà qualche preoccupazione». Occhiuto si sofferma, dunque, sull’importanza della vaccinazione e afferma: «In Calabria non ho chiuso i centri di vaccinazione anche quando, nelle scorse settimane, si vaccinavano poche persone. Ho preso questa decisione perché non volevo dare ai miei concittadini l’impressione che ci fosse un allentamento di tensione. Sto spingendo molto sulle terze dosi e sulla vaccinazione, e sto impegnandomi – da neo commissario alla sanità – ad aumentare i posti letto in terapia intensiva».

A tal proposito, torna sulla richiesta da parte dei presidenti di Regioni di limitare «eventuali restrizioni solo ai non vaccinati». «Trovo irragionevole – aggiunge Occhiuto – non vaccinarsi, perché mi fido della scienza: i non vaccinati muoiono nove volte di più rispetto agli immunizzati. Le eventuali restrizioni per i non vaccinati non sarebbero una punizione, sarebbero semplicemente la diretta conseguenza di una loro libera scelta. Non si può pensare che le conseguenze di una libera, ma irresponsabile, scelta possano essere patite dalla maggioranza della popolazione che si è vaccinata. Nella mia Regione voglio continuare a vedere i ristoranti, gli alberghi, i bar e le attività commerciali, aperti. Se ci dovessero essere delle restrizioni – conclude il presidente Occhiuto – significa che in questi luoghi non potranno accedere i non vaccinati».

Federica Grisolia

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