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Ecco “Trebisacce 2030”. «Riportiamo legalità in Comune. Consenso non si ottiene con clientelismo»

Ecco “Trebisacce 2030”. «Riportiamo legalità in Comune. Consenso non si ottiene con clientelismo»
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«I lamenti e i piagnistei non servono a nulla perché ognuno è arbitro del proprio destino. Tra 20 anni, infatti, potremmo avere il rimpianto di non aver osato. Via dunque la rassegnazione! Libriamoci, rischiamo, sciogliamo le catene e andiamo incontro al mare aperto per costruire tutti insieme la città del domani». Ha concluso così, con la chiamata alla mobilitazione, l’intervento con cui Andrea Petta ispiratore del Movimento politico “Trebisacce 2030” ha concluso la prima iniziativa elettorale in vista delle Amministrative di primavera. Iniziativa, questa, svoltasi mercoledì 22 dicembre nel rispetto delle precauzioni anti-Covid presso la Sala-Congressi della Fornace gremita da una folla di persone, per lo più giovani, interessati all’iniziativa, ma anche da non pochi curiosi. E’ stata la prima occasione pubblica per farsi conoscere e per illustrare il progetto politico che, a leggere la prima comunicazione scritta e gli interventi registrati nella prima convention, vuole segnare una netta discontinuità e un radicale cambiamento delle persone e delle metodologie rispetto al recente passato. Ad aprire ed a coordinare la serie degli interventi è stata l’avvocato Ermelinda Mazzei, una delle 18 persone che condividono il progetto politico di “Trebisacce 2030” la quale ha esordito parlando di parabola discendente per il Comune di Trebisacce che oggi si presenta con una serie di problemi che bisogna affrontare con coraggio rimboccandosi le maniche, se non altro per dare un futuro diverso ai propri figli. E’ quindi intervenuto il professor Tullio Masneri che, dopo essersi detto commosso per la presenza di tanti giovani suoi ex studenti, da ormai cittadino adottivo di Trebisacce ha fatto il suo endorsement (approvazione) «a un Movimento che – secondo Masneri – merita il sostegno di noi anziani perché nasce dal basso e segna un momento di democrazia diretta».

E’ quindi intervenuto Vincenzo Aggazio esperto di Informatica, altro componente del gruppo fondatore del Movimento che, in riferimento alla carenza di infrastrutture e di collegamenti, ha paragonato Trebisacce a un’isola, difficile da raggiungere soprattutto per i tanti giovani come lui costretti a fare la valigia, o a lavorare in smart-working per lavorare e dispiegare così le proprie energie culturali e professionali. Ha concluso i lavori Andrea Petta con un intervento schietto rispetto alle presunte responsabilità, anche etiche e morali, degli amministratori comunali uscenti e con un appello caloroso alla mobilitazione delle coscienze per dare vita a una sana rivoluzione culturale con l’obiettivo, a suo dire, di arginare la deriva populistica del recente passato e ristabilire così quei principi di equità e di giustizia sociale che sono alla base di una democrazia partecipata. «A quella parte di società che persegue solo gli interessi privati – ha dichiarato il dottor Andrea Petta – fa comodo avere una classe politica corruttibile e che pratica il clientelismo per ottenere il consenso. Noi, come Movimento, – ha aggiunto – ne facciamo una questione morale e vogliamo perciò evitare la commistione tra politica e affari privati e ripristinare la legalità avendo la questione morale come bussola e come stella polare del nostro operato. Un sogno ambizioso, il nostro, – ha dichiarato infine Andrea Petta – che vogliamo accarezzare e per il quale chiediamo il vostro sostegno per costruire insieme la Trebisacce del 2030».

Prima della conclusione dei lavori è intervenuto il dottor Franco Gatto che, dopo essersi detto contrariato dall’assenza di eventi culturali, si è detto incoraggiato dalle tante presenze ed ha invitato tutti a mettere da parte l’appartenenza politica e a puntare sul voto d’opinione, privilegiando la meritocrazia e puntando su progetti mirati che valorizzino le preziose risorse locali, come il centro storico, le vigne… e, infine, il professor Tonino Catera che ha sollecitato il coinvolgimento delle associazioni e dei movimenti civici, senza però escludere a priori la politica come supporto imprescindibile per portare a compimento i progetti. Ha concluso e salutato i presenti Ermelinda Mazzei la quale ha ribadito il proprio orientamento a tenere la politica fuori dal progetto e ha dato appuntamento alle prossime iniziative del Movimento che verteranno su incontri tematici tesi a individuare le problematiche più urgenti da affrontare.

Pino La Rocca

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