“In limine” di Gianluca Alberti. Un libro spartiacque tra la poesia prima e dopo la consapevolezza della scrittura
Con “In limine”, espressione latina che sta per “sulla soglia”, Gianluca Alberti rende partecipi i lettori del suo cammino poetico, rinnovato da una consapevolezza nuova sulla propria scrittura in versi. Un atteggiamento dichiarato già nella dedica iniziale del libro: «… sereno, mi affaccio ad una nuova vita / oggi è il primo giorno di tutto».
Decisivo nella svolta poetica di Alberti – classe 1980, originario di Napoli, che vive a Forlì dal 1992, una laurea in Filosofia e un percorso di formazione nel counselling presso l’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona – è stato l’incontro con il poeta ed editore Giuseppe Aletti, come lo stesso Alberti ha dichiarato durante la prima presentazione al pubblico dell’opera, il 15 dicembre scorso, presso il liceo classico “G.B.Morgagni” di Forlì, dove lavora come insegnante di sostegno.
Anche Giuseppe Aletti ha ricordato, nella corposa prefazione che ha scritto per il volume, il rapporto di interazione intercorso tra i due. «Ho avuto la fortuna di accompagnare il poeta Alberti verso l’utilizzo consapevole della parola – ha confessato Aletti-. È stato un percorso lungo e gratificante, mesi di incontri e confronti, sperimentazione e applicazione». Dedizione che alla fine ha portato i suoi eccellenti frutti e la soddisfazione di Aletti, che ha elogiato le qualità letterarie, la poetica e il viaggio emotivo di Alberti. In lui, c’è l’autenticità del sacrificio e questo lo differenzia nel popoloso panorama poetico.
Il lavoro si pone come risultato di una crescita stilistica, poetica ed anche interiore, come dichiara anche lo stesso autore nel testo riportato nel retro di copertina. «In questa nuova raccolta di poesie, forse finalmente degne di tale nome, a fianco ad alcune nuove composizioni l’autore riprende in mano molte di quelle già pubblicate e le rimaneggia alla luce degli insegnamenti di un buon maestro, come quelli proprio del poeta editore Giuseppe Aletti che le pubblica. – si legge -. Per narrare alcuni tra i suoi vissuti emotivi ed incontri importanti che lo hanno accompagnato fino alla soglia dei quarant’anni, l’autore questa volta non sente più bisogno di appuntare le date ad ogni componimento: saranno loro stessi a condurre per mano il lettore dentro il suo percorso esistenziale».
Alberti ha dichiarato con nitidezza la finalità dell’opera: «Si dice che a quarant’anni inizi la vita vera di una persona. Ebbene, alla mia pongo questo libro in limine».
Le poesie, caratterizzate da essenzialità, verso breve, lasciano una piacevole sospensione nel lettore. L’opera è pubblicata nella collana “I Diamanti”, a cui collaborano personalità di spicco come il poeta e autore di canzoni Francesco Gazzè, il paroliere Alfredo Rapetti Mogol, il maestro Alessandro Quasimodo, figlio del poeta Premio Nobel Salvatore Quasimodo, l’intellettuale Cosimo Damiano Damato e lo scrittore libanese Hafez Haidar, il più importante traduttore di Gibran. Il libro sta riscuotendo ampia condivisione sui social e sarà protagonista di altri eventi aperti al pubblico, già dal mese di febbraio.
Redazione
Grande, non vedo l’ora che sia tradotto in tedesco!