Site icon Paese24.it

Trebisacce. Trovano 2.500 euro davanti scuola. Studenti riconsegnano tutto

Print Friendly, PDF & Email

Una storia di ordinario senso civico che oggi giorno sicuramente ci viene consegnata come un’azione straordinaria. Tre liceali non ancora maggiorenni, questa mattina (martedì), in attesa di fare il loro ingresso a scuola, vengono attratti da un fagotto adagiato su una panchina nella piazzetta antistante la chiesa di San Vincenzo Ferrer, zona Nord di Trebisacce. La curiosità adolescenziale porta i tre compagni di classe, i ragazzi G.P. e G.I. di Roseto Capo Spulico e la giovane A.R. di Albidona ad avvicinarsi alla panchina per trovarsi di fronte ad un portafoglio, un cellulare, una giacca ed altri effetti personali. La tentazione è forte, il “malloppo” sembra corposo e lo smartphone è di quelli all’ultima moda. Ma con una naturalezza disarmante, i tre ragazzi non ci pensano due volte e consegnano quanto ritrovato in bidelleria, entrando a scuola.

Nel frattempo viene avvisata la Dirigente Scolastica dei Licei Classico e Scientifico di Trebisacce, Elisabetta D’Elia, la quale, dopo essersi immediatamente complimentata con i “suoi” ragazzi pensa bene di contattare la locale caserma dei Carabinieri. Nel giro di pochi minuti un rappresentante dell’Arma è già a scuola per ascoltare quanto accaduto. E proprio nel mentre di una prima ricognizione degli effetti personali, squilla il cellulare con i legittimi proprietari che evidentemente cercavano di recuperare gli oggetti smarriti pari a circa 1.500 euro in contanti nel portafoglio, uno smarthpone, più altri oggetti personali per un valore complessivo superiore ai 2.500 euro, da quanto è emerso. La riconsegna è avvenuta presso la caserma dei Carabinieri. Immediatamente dopo, due giovani extracomunitari si sono presentati a scuola per ringraziare i ragazzi dopo il nobile gesto, insistendo anche nel lasciare loro una mancia, offerta che è stata gentilmente e ovviamente declinata.

«Sono orgogliosa dei miei studenti – ha commentato la Dirigente Scolastica, Elisabetta D’Elia -. In un mondo dove dilagano indifferenza ed egoismo, il gesto di questa mattina ci riconsegna una dimensione umana della vita, oserei dire naturale. Infatti – continua – i ragazzi dopo aver consegnato questi oggetti ritrovati non si sono assolutamente sentiti degli eroi, anzi sono apparsi meravigliati per i complimenti ricevuti. Questo significa – conclude la preside – che ancora oggi in tante famiglie e in tante scuole trovano spazio i veri valori della vita».

Vincenzo La Camera

Condividilo Subito
Exit mobile version