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Trebisacce. Nell’ex ospedale attivato reparto Covid con dieci posti letto

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Da martedì scorso, 8 febbraio 2022, il “Chidichimo” è ufficialmente aperto, ma lo è solo per i pazienti della Lungodegenza (reparto già attivo) e per i pazienti Covid post-acuti. Per il resto (Medicina, Chirurgia, OBI e servizi annessi e connessi) c’è il solenne impegno di voler rispettare il pronunciamento del Consiglio di Stato che già da 2 anni ne ha sentenziato l’apertura. Così anche il “Chidichimo” come è già avvenuto per il “Cosentino” di Cariati e per l’Ospedale Civile di Praia a Mare potrà sfoggiare i suoi 10 posti-letto destinati a dimostrare che la Calabria è in grado di fronteggiare l’emergenza-Covid. Nella mattinata di martedì, infatti, il Commissario Straordinario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina accompagnato dal Dirigente Medico, Franco Laviola nelle vesti di soggetto attuatore, dal dottor Antonio Adduci quale referente della Direzione Sanitaria e dal dottor Dino Filomia Responsabile della Lungodegenza e, se e quando sarà aperta, della Medicina Generale, ha visitato il “Chidichimo” seguendo il percorso destinato ai pazienti Covid-19 che dall’esterno porta all’ascensore e al IV Piano dell’edificio, nel quale un’ala è stata attrezzata con 10-posti-letto per i pazienti Covid stabilizzati, ritenendo le attrezzature ed i lavori eseguiti garanzia di massima sicurezza, tanto per gli altri pazienti quanto per gli operatori sanitari in servizio in altri ambiti del nosocomio.

Dopo aver preso atto della bontà dei lavori eseguiti e ringraziato i Dirigenti-Medici locali per la collaborazione e le maestranze che hanno eseguito i lavori, il Commissario La Regina, ribadito esserci da parte sua la ferma volontà di dare esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato e di voler riaprire il “Chidichimo” attenendosi alle direttive del Commissario ad Acta dottor Andrea Urbani. Peccato però che a tre anni dall’approntamento del progetto di ripristino delle Sale Operatorie che fanno di un comune edificio un vero Ospedale non si riesce a cantierizzarne i lavori e peccato che non si proceda all’assunzione dei medici e degli infermieri che all’interno di un Ospedale non rappresentano certo un optional. Del resto allo stesso reparto Covid, da quanto è dato sapere, finora sono state assegnate solo due infermiere e non è stato invece assegnato il personale medico e para-medico necessario. Anzi, pare si stia chiedendo ai Medici della Lungodegenza, che sono solo tre e non riescono neanche a coprire i turni della Lungodegenza, di fare la spola tra il I° e il IV Piano estendendo la propria attività anche ai pazienti Covid e rischiando di esportare il contagio anche fuori dal Reparto-Covid. Buona e apprezzabile, quindi, la volontà del dottor La Regina di voler rispettare la sentenza e di essersi speso per allestire i 10 posti-letto per pazienti Covid, ma non si può certo pensare di organizzare un bel matrimonio…con i fichi secchi!

Pino La Rocca

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