Montalto. Piccolo Robin Hood di Amendolara incanta nella gara per il ranking nazionale
Non c’è solo il pallone a regnare incontrastato nel tempo libero dei ragazzi, ma capita che anche in provincia si possono costruire delle realtà alternative dove lo sport si abbina al benessere psico-fisico. E’ il caso del tiro con l’arco, disciplina la cui origine si perde nella notte dei tempi e che da qualche anno viene praticata in maniera professionale ed ufficialmente riconosciuta a livello nazionale, ad Amendolara, dove in contrada Stillitano, l’istruttore Guido Valenzano e la presidente della scuola, Gina, ospitano oltre cento ragazzi e ragazze, ma anche diversi adulti, provenienti da Calabria, Basilicata e Puglia.
Proprio domenica scorsa si è tenuto a Montalto Uffugo uno tra gli eventi arcieristici più importanti del Sud Italia e che rientra nel ranking nazionale. I ragazzi della Scuola Arcieristica Kàrman di Amendolara hanno brillato in tutte le categorie. Tra tutti si è distinto il giovanissimo Giacomo Lacanna, appena 12 anni, di Amendolara. Il piccolo Robin Hood si è imposto nella sua categoria, la Junior Compound (arco tecnologico), mostrando abilità e concentrazione. Il giovane di Amendolara si è avvicinato a questa disciplina l’estate scorsa, quando si è letteralmente innamorato di arco e frecce durante una dimostrazione della scuola Kàrman al campo estivo per bambini e ragazzi organizzato ad Amendolara dall’associazione “L’Istrione”.
Secondo gli addetti ai lavori, Giacomo mostra delle doti non comuni, un vero feeling innato con l’arco. Data anche la giovane età, potremmo ancora sentire parlare di lui e in ben altri contesti. La scuola di tiro con l’arco di Amendolara – affiliata al CSEN (Centro sportivo Educativo Nazionale), ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI – annovera anche due sedi staccate, a Sibari e Rocca Imperiale. Il tiro con l’arco non è semplicemente uno sport, ma può diventare uno stile vita dettato dalla pazienza, dalla riflessione e dalla pace interiore e con la natura circostante. «Un fine molto più nobile che risiede nell’essenza stessa dell’essere umano. Un fine che potrebbe essere semplicemente riassunto come “La ricerca della felicità”», scrive il pedagogista Guido Valenzano nel suo libro “Il Karma nel Tiro con l’Arco”.
Il prossimo appuntamento con una gara abbinata al ranking nazionale è fissato il 10 aprile a Noci (Bari). E poi c’è già una data bloccata il giorno 8 maggio. E il maestro Valenzano sogna di poter ospitare questa tappa proprio ad Amendolara che con il suo magnifico territorio ben si presterebbe ad una disciplina sportiva alla continua ricerca del connubio con la natura circostante. Poi è pure vero che manifestazioni del genere, con un bacino di utenza anche di duecento persone, andrebbero a creare sicuramente un piccolo indotto commerciale. Sta a chi di dovere sapere cogliere queste opportunità. Nel frattempo la scuola di Tiro con l’Arco di Amendolara offre corsi gratuiti a tutti i bambini e ragazzi ucraini che scappano dalla guerra ed arriveranno in questo comprensorio. L’obiettivo è quello di regalare piccoli momenti di svago e sana distrazione.
Vincenzo La Camera
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