Emergenza rifiuti: col passare dei giorni e il mancato ritiro della frazione indifferenziata, Trebisacce si presenta sempre più degradata e coperta di rifiuti. Non sono ancora arrivati i cinghiali (o meglio, non sono stati ancora fotografati, ndr) che di solito gozzovigliano tra i rifiuti in diverse città e paesi d’Italia ma, di questo passo, gli ungulati che proliferano in abbondanza nelle aree interne dove mettono a soqquardo e danneggiano ogni tipo di coltura non tarderanno ad arrivare in città per fare degna compagnia ai topi che già cominciano a farsi vedere. Per la verità nella giornata odierna c’è stato pure qualche buontempone che, ricorrendo a un foto-montaggio, ha fatto circolare sul web il fotogramma di un cinghiale che si sfama con i rifiuti su via Lutri. Gli ungulati, come è noto, sono animali onnivori, che si cibano prevalentemente di vegetali, ma che non disdegnano certamente di cibarsi degli alimenti che utilizza l’uomo presenti con dovizia nei sacchetti della spazzatura accatastata in ogni angolo di una città commissariata che si copre ogni giorno di più di rifiuti.
A preoccupare, oltre a un centro urbano che si presenta da diversi giorni coperto di cataste di rifiuti, c’è l’area circostante l’ex ospedale che, come si vede dalle immagini, si presenta con due cataste di immondizia, tra cui anche rifiuti sanitari pericolosi. E’ anche per questo che, da quanto si è saputo, il Dirigente Medico Referente della Direzione Sanitaria dottor Antonio Adduci, preso atto del fatto che nessuno finora, salvo aver addebitato l’emergenza rifiuti al blocco dell’impianto di Bucita, si è preoccupato di intervenire per fare in modo che si ponesse rimedio al perdurante problema, al fine di scongiurare il rischio di complicazioni di tipo igienico-sanitario nella comunità e di altrettanto gravi problematiche nell’area ospedaliera, avrebbe scritto al Commissario Straordinario dell’Asp di Cosenza Dr. Vincenzo La Regina con una richiesta urgente di smaltimento dei rifiuti presso il Presidio Ospedaliero di Trebisacce.
Il problema dei cumuli di spazzatura, infatti, non danneggia e abbruttisce solo l’immagine di una cittadina civile come Trebisacce dove non è mai arrivati a tanto ma, specie con il previsto aumento della temperatura, può provocare situazioni di grave rischio per la sicurezza e per la salute. Alla Direzione Sanitaria, infatti, continuerebbero ad arrivare giornalmente segnalazioni e lamentele da parte di utenti, di operatori sanitari e di cittadini che abitano nei pressi della struttura ospedaliera preoccupati per la presenza prolungata di rifiuti speciali che possono contribuire a intossicare l’aria che si respira e determinare una situazione di rischio sanitario generalizzato.
Pino La Rocca