Trebisacce. Scout festeggiano i 50 anni con il vescovo Savino
“Correva l’anno 1971 e durante la processione del Venerdì Santo, mentre seguivo la statua della Madonna Addolorata, ha attirato la mia attenzione un ragazzino che si divertiva a schernire le persone che partecipavano alla processione ed a tirare sassi verso di loro. In quel momento, sconcertata dal comportamento di quel bambino, ho deciso di fondare il Gruppo Scout a Trebisacce e quel ragazzino, discolo e impertinente, è stato, insieme a Pino Laino, il primo lupetto del Gruppo Scout Trebisacce 1, nato per l’esattezza il 14 febbraio 1972”. A raccontare questo curioso ma significativo episodio, a 50 anni dalla nascita degli Scout a Trebisacce, è stata Suor Assunta Lucatelli fondatrice del primo Gruppo Scout che nel corso della sua storia ha poi conosciuto varie evoluzioni mantenendo però inalterato il proprio spirito fondativo e contribuito a formare schiere di ragazzi, molti dei quali oggi sono affermati professionisti nell’ambito della società civile.
La storia degli Scout a Trebisacce in realtà è iniziata nel 1972, ma nel corso degli anni ha conosciuto varie vicissitudini fatte anche di scomposizioni e di ricomposizioni che hanno portato all’attuale Gruppo che oggi conta più di 80 iscritti di Trebisacce e dei paesi vicini e una splendida Comunità di Capi-Scout che hanno saputo tenere la barra diritta, provvedere alla formazione dei giovani e consentire al Gruppo di festeggiare i primi 50 anni di vita con una grande manifestazione svoltasi presso la Parrocchia “Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria” di Trebisacce attuale sede del Gruppo. Manifestazione che si è conclusa con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo della Diocesi don Francesco Savino, concelebrata da don Nicola Cataldi, don Michele Munno e don Vincenzo Calvosa e allietata dalla musica e dai canti corali di centinaia di Scout di Trebisacce, di Amendolara e provenienti anche dai Gruppi di Corigliano-Rossano, Castrovillari, Saracena, Cassano Jonio…i quali, tutti insieme e all’unisono, hanno rinnovato la propria promessa e ribadito il proprio attaccamento al collare e al fazzolettone che contraddistinguono la divisa dello Scout. Dopo l’intervento del Capo Gruppo Daniele Vito che ha introdotto la serie degli interventi, è toccato all’inossidabile Suor Assunta ricordare la nascita, i primi passi e le tante uscite effettuate con spirito pionieristico dal Gruppo Scout originario, tra cui quelle molto significative di Lourdes.
E’ quindi intervenuto il Capo-Gruppo-Decano dello scoutismo trebisaccese Vincenzo Romano il quale ha ricordato la nascita, avvenuta nell’anno 1973, del Gruppo Agesci Trebisacce 2 nel quale è confluito il Gruppo Trebisacce 1 e, con un pizzico di emozione e con l’orgoglio di rappresentare la memoria storica dello scoutismo trebisaccese, ha ricordato i tanti Scout che non sono più tra noi, tra cui, oltre a Pino De Vita, a Nicola Gambardella, ad Adelmo Rimondi, a Biagio Aino che è stato il primo “Magister” del Gruppo, i compianti Parroci don Cosimo Massafra e don Ciccio Morano. Ma Vincenzo Romano ha anche ricordato le peripezie subite dal Gruppo dopo la scomparsa di don Cosimo Massafra, autentico padre putativo degli Scout trebisaccesi a tratti considerati come profughi e come clandestini e in quanto tali costretti a cambiare sede spesso e volentieri, fino al ritorno alla Casa-Madre presso la Parrocchia “Cuore Immacolato della B.V.M.” accolti dal nuovo Parroco don Vincenzo Calvosa che, sull’esempio di don Cosimo Massafra, li ha accolti a braccia aperte e che, interpretando lo spirito autentico dello scoutismo, oltre a diventarne assistente religioso, ha deciso di entrare a far parte attiva del Gruppo vestendone la divisa e recitandone la solenne promessa.
Nell’introduzione alla Santa Messa e nel corso della sua omelia, il Vescovo Savino si è detto entusiasta di poter festeggiare l’importante evento dei 50 anni dello scoutismo trebisaccese, di poterlo vivere finalmente “in presenza” e nel clima di grazia ancora vivo generato dalla festività della Santa Pasqua “un evento– ha detto il presule aassanese – che ha squarciato la storia dell’umanità, che fa muovere il mondo e che ha fatto trionfare l’amore il cui sentimento opposto, l’odio, genera la terribile e insensata guerra che si sta combattendo in Ucraina”. Il Vescovo, nel porgere gli auguri a tutti gli Scout presenti e nel “ringraziarli” per l’entusiasmo con cui vivono la loro esperienza formativa, ha raccomandato loro di evitare l’abitudinarietà dei comportamenti, di “rilanciare” il carisma educativo dell’attività scoutistica, di “testimoniare” nel vissuto quotidiano la pedagogia di Robert Baden Power fondatore degli Scout e, infine, di “amare” di più la Chiesa “della quale – ha raccomandato loro il Vescovo della Diocesi Cassanese – dovete essere i testimoni e il lievito generatore di grazia e di carisma”.
Pino La Rocca