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Altro che riapertura. Ospedale di Trebisacce «a rischio declassamento»

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“Temo si stia per consumare, nel silenzio più assordante, l’ennesimo smacco a scapito dell’Alto Jonio. Ancora una volta c’è poca chiarezza intorno alle azioni poste in essere per la completa riattivazione di quel fondamentale presidio sanitario che è il nosocomio G. Chidichimo. L’ex Ospedale di Trebisacce, da tempo immemore impantanato tra le beghe della burocrazia, rischierebbe di essere declassato da “Ospedale di Frontiera” ad “Ospedale di Comunità”, una decisione che si pone in netta contrapposizione rispetto a quanto disposto dalla ormai nota Sentenza del Consiglio di Stato, la quale decretava la riapertura del Nosocomio trebisaccese al fine di garantire un accettabile livello di LEA nel territorio di interesse”.

Il grido d’allarme è stato lanciato dal Sindaco di Roseto Capo Spulico, Rosanna Mazzia, a seguito della Delibera del Commissario Straordinario dell’Asp di Cosenza n. 711 del 27 aprile 2022 con cui si dispone l’Approvazione del Piano dei potenziali interventi integrativi e relativi RUP per l’attuazione degli obiettivi fissati dal PNRR – Missione 6. “Di fronte all’ennesimo scippo ai danni dei Cittadini dell’Alto Jonio non possiamo più restare indifferenti. Il Piano Operativo Regionale che la Regione Calabria vuole proporre al Ministero della Salute e ad Agenas non può e non deve vedere ridimensionato il ruolo del “G. Chidichimo” di Trebisacce, che, al contrario, aspetta ormai da troppo tempo un adeguamento secondo quanto stabilito dal Consiglio di Stato, che sancisce la riapertura del presidio allo stato quo ante la chiusura”.

La differenza tra i due sistemi di assistenza sanitaria, infatti, è sostanziale, continua la Mazzia. “Un Ospedale di Comunità è finalizzato alla cura di pazienti che, a seguito di acuzie minori o alla riacutizzazione di condizioni croniche, necessitano di interventi sanitari clinici a bassa intensità che, per diversi motivi, non possono essere erogati a domicilio. Discorso ben diverso, invece, è la riattivazione di un Presidio Ospedaliero capace di gestire le situazioni emergenziali, cosa di cui questo territorio è sfornito ormai da decenni”.

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