Di sicuro l’influenza dei cambiamenti climatici è innegabile ma comunque la natura in qualsiasi modo riesce a ritagliarsi il suo ruolo da protagonista regalando cartoline uniche e sicuramente inimmaginabili. Come quella che si è presentata davanti agli occhi stupefatti di Marco Ardito da Mendicino, sulle colline cosentine – ma che vive a Villapiana – quando lunedì pomeriggio nelle acque di Amendolara, nei pressi della leggendaria Secca di Ulisse, a circa 6 miglia dalla costa, si è imbattuto con il suo gommone in un enorme esemplare di balenottera comune, da come lui stesso ci racconta.
Questo tipo di balenottera (nella foto qui sopra) – comunque, sembra ormai essere di casa nel Mar Mediterraneo e quindi nel Mar Jonio, con avvistamenti perlopiù nei mesi primaverili ed estivi. Il cetaceo in questione, tra gli animali più grandi al mondo, può superare i 20 metri. Quella avvistata nello specchio d’acqua di Amendolara, al tramonto aveva una lunghezza di circa 12 metri. Un quadro da conservare per sempre nel cassetto della memoria per il fortunato spettatore. La balenottera è affiorata a pelo d’acqua proprio davanti al gommone mostrandosi all’obiettivo per un breve filmato. «Un vero spettacolo della natura – racconta Marco a Paese24 – appassionato di pesca sportiva. Anche se in questa occasione il bottino della pesca non è stato dei migliori, sono stato ripagato da qualcosa che non capita di vedere tutti i giorni». La Secca di Amendolara – che la leggenda individua nell’omerica isola Ogigia che ospitò Ulisse di ritorno ad Itaca – si conferma scrigno di biodiversità tanto da attirare simili essere viventi. Ed ecco che il frammento video (nella foto copertina) della balenottera a pelo d’acqua con il tramonto di Amendolara sullo sfondo diventa subito cartolina.
Vincenzo La Camera
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