di Federica Grisolia – Inno alla femminilità e all’amore nei “Diamanti della Narrativa” dell’Aletti editore con l’opera “Ritratto di donna: Lea” dell’autrice Paola Prandini, nata a Bondeno, in provincia di Ferrara, dove tuttora risiede.
È la storia di un grande amore, quello di Luca e di Lea, che nasce nella Bologna universitaria degli anni Sessanta, nel pieno della contestazione giovanile, fra l’occupazione delle Facoltà e le manifestazioni di protesta contro la guerra nel Vietnam e contro il sistema stantio della politica e della scuola. Il loro è l’amore di una vita, che il destino si diverte a scompigliare, facendo sì che due persone si incontrino, si innamorino e si lascino a suo piacimento, in un gioco perverso che imprigiona anche altre persone che gioiranno e soffriranno in egual misura, come Isabel, la coprotagonista che intreccerà la sua vita con quella di Luca e di Lea dando vita a un triangolo perfetto. «Le donne di questo romanzo – sottolinea nella Prefazione Francesca Aria Poltronieri, assessore alla Cultura della città di Bondeno – ma più in generale di tutta la scrittura di Paola Prandini, sono il motore delle vicende narrate e mai coloro che “subiscono” la storia».
«Quando parlo d’amore – spiega la scrittrice – non intendo solo il sentimento romantico, passionale ed esclusivo che lega due persone, ma un amore più universale e inclusivo come l’amicizia, la fratellanza, la solidarietà verso gli altri, il divino, temi a me molto cari che compaiono nei miei tre romanzi e tre racconti in contrapposizione al non amore, quel misto di egoismo, di egocentrismo spinto sino all’onnipotenza che sono all’origine di molti mali: violenza, supremazia, guerra. L’amore è vita, è gioia, è abnegazione verso gli altri, è spinta verso il divino, ma non annulla gli ostacoli e i dolori della vita. Ci dà, però, la forza di superarli».
Sono diversi i registri linguistici utilizzati che si alternano nei dialoghi e nelle descrizioni di ambienti e stati d’animo per non annoiare il lettore, con una grande cura verso la forma, frasi corte, con una loro musicalità. Quasi uno stile cinematografico, descrittivo, in cui le parole riescono a ricreare perfettamente l’ambientazione facendo immergere il lettore in vere e proprie inquadrature di luoghi e primi piani degli attori. Tanti i colpi di scena in una trama creata giorno per giorno, quando l’ispirazione arriva anche all’improvviso, come un fiume in piena in cui straripano i pensieri e fluiscono in parole. «Vorrei – afferma l’autrice – che le persone giudicassero in modo meno affrettato gli altri, tralasciassero etichettature che creano divisioni e che la stessa cosa fosse fatta da chi è giudicata per non creare circoli viziosi. Vorrei che ciascuno, meditando sui propri errori, cercasse di porvi rimedio e che si capisse l’inutilità della sopraffazione e della violenza».
Sebbene fresco di stampa “Ritratto di donna: Lea” si è già classificato al secondo posto nel “V Premio M. Cumani Quasimodo”. Il romanzo sarà presentato venerdì 10 giugno, alle ore 19.30, ai “Giardini Orselli” di Forlì. Inoltre, domenica 26 giugno, a Bondeno, presso la biblioteca comunale, in via dei Mille. L’autrice ha, poi, anticipato che, attualmente, è in stampa il racconto “Roxana”, un giallo con finale a sorpresa, selezionato dalla Aletti per la traduzione in arabo da parte del noto professore e scrittore Hafez Haidar.