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Amendolara. Consiglio Comunale delibera dissesto finanziario. Schermaglie in aula

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di Vincenzo La Camera – Non sono bastate quasi quattro ore di Consiglio Comunale per far capire bene ai cittadini a cosa andranno incontro con un Comune in default. Infatti, da ieri sera (giovedì), il Comune di Amendolara è ufficialmente in dissesto finanziario, come mai era successo in passato e pari ad un altro centinaio di municipalità in tutta Italia. A sancire questo deficit delle casse comunali è stata una delibera di Consiglio Comunale approvata proprio ieri sera attorno alle ore 22 – con 9 voti favorevoli della Maggioranza ed i 4 astenuti della Minoranza – in ottemperanza a quanto intimato dalla Corte dei Conti nelle sezione riunite, che ha rigettato il ricorso presentato dal Comune, e dalla stessa Prefettura di Cosenza che ha di fatto obbligato i consiglieri  comunali a dichiarare il dissesto. Una Sala Consiliare occupata in ogni ordine di posto – come non si vedeva da tempo – ha assistito ad un’assise civica storica, anche se in negativo. Tutti presenti i consiglieri comunali con la discussione supportata negli aspetti più tecnici dagli interventi del segretario Di Leo e del ragioniere Puglia. Come era prevedibile i mattatori della serata, nel bene e nel male, sono stati i due capigruppo di maggioranza e di minoranza, Antonello Ciminelli per “Amendolara nel mondo” e Maria Rita Acciardi per “Amendolara domani”. Anche se la situazione critica del Comune, sancita ulteriormente nell’assise di ieri sera, sottintende una necessaria collaborazione tra consiglieri e uffici comunali, supportati dai tecnici revisori che arriveranno a Palazzo di Città, al fine di garantire una serenità ai cittadini hic et nunc, qui e adesso (e non “nel mondo” o “domani”). Nonostante il sindaco Pasquale Aprile sia stato più volte chiamato in causa, la difesa dagli attacchi della minoranza è toccata al consigliere delegato al Bilancio, Antonello Ciminelli, primo cittadino nelle due passate amministrazioni e ancora oggi il frontman della sua squadra. Nel mezzo un breve intervento del vicesindaco Gregorio Scigliano. Sia l’Acciardi che il consigliere dello stesso gruppo Rocco Falsetti e ancora il capogruppo, sempre di minoranza, di “Esserci per Amendolara”, Antonio Liguori, hanno incentrato la loro azione consiliare sulla relazione della Corte dei Conti che evidenzia diverse criticità che hanno portato il Comune al dissesto, focalizzando l’attenzione sugli anni dal 2015 al 2020, cristallizzando un debito di circa sette milioni di euro, ridotto a quattro scorporando le opere pubbliche. Incapacità di riscossione tributi, anticipazioni di cassa, utilizzo di fondi vincolati, alcune tra le criticità attenzionate dalla Corte dei Conti. La discussione in Consiglio spesso e volentieri è uscita dai binari dell’argomento del giorno, trasformandosi in diverse occasioni in un remember di altre questioni (marciapiedi, rotonda, comunità energetica, etc…), altre ruggini tra maggioranza e opposizione, andando di fatto ad inquinare – a scapito dei cittadini presenti – una trattazione, quella finanziaria, già ostica di per se. Più volte il presidente del Consiglio Comunale, Daniele Santagata, è dovuto intervenire per placare gli animi tra i consiglieri Ciminelli e Acciardi. Anche tra il pubblico non sono mancate alcune tensioni, subito placate dalla Polizia Municipale. Da ciò emerge forse, agli occhi del cittadino disinteressato e forse anche disilluso, ancora un clima da campagna elettorale con slogan e supporters. Ma il problema di Amendolara è davvero il dissesto finanziario? Sta di fatto che i conti, prima o poi si risanano; le divisioni sociali, quelle restano più a lungo. Il delegato Ciminelli ha comunque spiegato, rispondendo a chi invocava il pre-dissesto come misura tampone, che questo avrebbe comportato le stesse restrizioni del dissesto, con la differenza che a gestirlo sarebbe stato direttamente il Comune e non soggetti esterni. Ma appare chiaro come l’Amministrazione Comunale abbia cercato di evitare sino all’ultimo il dissesto finanziario, come testimonia la missiva del sindaco inviata a marzo 2021 al Ministero dell’Interno e al Prefetto con la richiesta di depennare il Comune di Amendolara dagli enti dissestati. Ma evidentemente dalle indagini della Corte dei Conti ciò non è stato possibile e alla luce di alcuni inadempimenti da parte del Comune, tra cui il mancato riequilibrio di bilancio nei tempi previsti, lo stesso organo costituzionale con funzioni di controllo ha intimato al Comune di Amendolara di dichiarare il dissesto finanziario. Così come è avvenuto nel civico consesso di ieri sera. Si apre adesso uno scenario ancora tutto da chiarire e che comporterà comunque diverse difficoltà da parte del Comune a garantire i servizi essenziali, con delle ricadute sui cittadini probabilmente anche in termini di aumento di tributi. E, inoltre, c’è ancora da sciogliere il nodo sui fondi PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) – che i comuni attendono come una manna dal cielo – e sulla possibilità degli enti dissestati di potervi accedere. Nel frattempo, questo periodo delicato per il Comune di Amendolara si apre con la dichiarazione in Consiglio Comunale da parte della Minoranza – prima di Liguori e poi di Acciardi – e registrata con favore da parte della Maggioranza, di collaborare al fine di alleviare i disagi per la cittadinanza.

 

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