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Trebisacce. Targa in memoria del dottor De Vita, primo medico calabrese vittima Covid

Trebisacce. Targa in memoria del dottor De Vita, primo medico calabrese vittima Covid
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di Franco Maurella – Il primo medico calabrese a perire, nell’esercizio delle proprie funzioni, di Covid-19 fu, nel 2020, il dottore Giuseppe De Vita, Pino per amici e conoscenti, in servizio presso il Suem 118 in postazione presso l’EXospedale “Guido Chidichimo” di Trebisacce. Erano giorni in cui i casi di positività al virus crescevano in modo esponenziale e Pino De Vita, così come i colleghi del 118 di Trebisacce, erano impegnati quotidianamente a trasferire i malati di Covid-19 presso le strutture sanitarie calabresi con appositi reparti ospedalieri. L’ultima “missione” il dottore De Vita l’ha compiuta trasferendo un paziente malato di Covid-19 da Montegiordano all’Annunziata di Cosenza. Rientrando a casa a fine servizio, ha cominciato ad accusare i primi sintomi del virus che ne consigliarono il ricovero presso l’ospedale di Cosenza. Rimasto nel reparto di terapia intensiva per alcune settimane, l’aggravarsi delle sue condizioni di salute a causa della polmonite interstiziale da Covid-19, ne impose il trasferimento nel più attrezzato Policlinico di Catanzaro dove, nonostante i tentativi di salvargli la vita, Pino De Vita, a 63 anni, cessò di vivere. Era il 15 gennaio del 2020 quando la Città di Trebisacce e l’intera Regione si listarono a lutto. Pino De Vita lasciava la moglie Alessandra, dirigente della farmacia ospedaliera ed l’adorato figlio Francesco. Nel giorno del suo funerale, con l’allora sindaco Franco Mundo che decretò il lutto cittadino, la salma venne scortata fino a Trebisacce da un lungo corteo di ambulanze del 118 a sirene spiegate. La partecipazione fu massiccia dai dirigenti medici della provincia, al responsabile della centrale operativa del 118 di Cosenza, Riccardo Borselli ai colleghi di Trebisacce dell’ospedale e del 118, ai tanti sindaci che con la loro presenza hanno voluto testimoniare il sincero dolore del comprensorio per la grave perdita. Pino De Vita era uno scout ed era attivo nell’associazionismo e nel volontariato, dall’Unitalsi al Rotary Club “Trebisacce – Alto Jonio Cosentino” del quale era stimato e apprezzato socio. Ed è proprio il Rotary di Trebisacce, insieme ai giovani del Rotaract e dell’Interact, che lunedì scorso ha riunito i soci per i sobria ma pregnante cerimonia svoltasi presso il Punto di Primo Intervento dell’ex ospedale “Chidichimo” alla presenza della moglie di Pino De Vita, Alessandra e del figlio Francesco che, insieme al presidente del Rotary, Luigi Ramundo, hanno svelato una targa (nella foto) a memoria dell’amico medico scomparso precocemente a causa del Covid-19. Anche in questa occasione vi è stata larga partecipazione di medici, di personale sanitario e di sindaci e rappresentanti istituzionali del comprensorio che con la loro presenza hanno inteso testimoniare la stima e l’affetto del comprensorio per Pino De Vita.

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