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La Regione annuncia nuovi treni regionali. Alto Jonio tagliato ancora fuori

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di Pino La Rocca – Arrivano (o meglio, dovrebbero arrivare, ndr) i nuovi treni Blues ma anche questi si fermano a Sibari. Stesso discorso per Frecciargento con partenza e arrivo a Sibari per agevolare la cui coincidenza sono stati attivati collegamenti da Crotone e da Castrovillari ma non dall’Alto Jonio Cosentino. Cinquentamila abitanti di questo Comprensorio e cinquanta chilometri di Calabria, –  che forse farebbe bene a riprendere e rilanciare l’ipotesi dell’annessione alla Basilicata – rimangono ancora una volta appiedati. Per effetto di queste scelte, infatti, la tratta Sibari-Metaponto continua a rimanere un ramo sempre più secco delle Ferrovie dello Stato su cui ormai i treni sono come le mosche bianche. E questo nonostante RFI abbia impegnato tantissime risorse per potenziare il rilevato ferroviario e per ripristinare e riqualificare le Stazioni (nella foto quella ammodernata ma deserta di Amendolara). E tutto ciò avviene, ancora una volta, nell’assordante silenzio dei sindaci che, in assenza di una propria rappresentanza politica, restano l’unica forza istituzionale azionabile per farsi sentire e per rivendicare il minimo sindacale per consentire a questo territorio di potersi considerare un’appendice, seppure periferica, della Calabria. L’arrivo di 14 nuovi treni, che a partire da gennaio 2023 sui binari calabresi manderanno in pensione le vecchie littorine, secondo quanto ha dichiarato l’Assessore regionale alla Mobilità, Fausto Orsomarso, nell’annunciare questa novità nei giorni scorsi a Corigliano-Rossano, sono il frutto di un  importante investimento della Regione Calabria. E una coppia di questi treni (2 su 14!?) verrà impiegata sulla tratta Crotone-Sibari. Si tratta, secondo quanto ha riferito nell’occasione il Direttore Regionale di Trenitalia Fanelli, di treni di ultima generazione. Treni moderni e versatili, insomma, di tipo bi-direzionale, capaci cioè di procedere in entrambe le direzioni e quindi impiegabili per arrivare fino a Rocca Imperiale dove finisce la Calabria e invertire la rotta verso Sibari-Crotone senza dover fare la manovra di cambio direzione. Troppo moderni, forse, per essere destinati a un territorio sfortunato, dalle ricchissime potenzialità turistiche che continua  a rimanere ostaggio di una politica sempre più miope che continua a generare figli e figliastri.

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