Viaggiare con lentezza. Tour esperienziale nel Cilento

di Vincenzo La Camera – Il Cilento è una terra di confine dove gli abitanti si sentono anche un po’ lucani. La provincia di Potenza è a pochi chilometri e fa concorrenza a quella di Salerno per cultura e tradizioni. Il nostro tour nel Vallo di Diano, la zona interna del Cilento, è partito dalla Certosa di San Lorenzo, comunemente detta di Padula (foto qui in alto) perché situata ai piedi di questo borgo. Il complesso monastico dove vigeva la regola di San Bruno dell’ora et labora, sorge a pochi chilometri dall’uscita autostradale Padula-Buonabitacolo. La visita della certosa, che registrò la posa della prima pietra all’inizio del 1300 ma che subì importanti interventi sino al 1700, inizia con un pregevole percorso multimediale dove con brevi filmati vengono illustrate le attività che si svolgevano un tempo nella certosa e la giornata tipo dei monaci, fatta di preghiera, cura dell’orto e passeggiate nei giardini. Anche se non disdegnavano le pratiche commerciali nell’ampio piazzale che al mattino si riempiva di cavalieri e carretti di vivande. La visita, in autonomia (le guide sono un servizio a parte) si snoda lungo le stanze ed i cortili, passando per la cucina, il refettorio, sino al chiostro principale da dove si può ammirare in lontananza il centro storico di Padula. Nel periodo estivo la certosa, una delle più grandi ed imponenti di tutta Europa, non è affatto affollata privilegiando l’autunno e la primavera per visite guidate e scolaresche. Dopo la visita alla certosa, vale la pena allungare al Battistero Paleocristiano di San Giovanni in Fonte, a pochi minuti di auto e facilmente raggiungibile. E’ uno dei più antichi battisteri cristiani di tutto l’Occidente, risalente al IV secolo d.C. Conservato abbastanza bene, sorge in piccolo parco verde con un torrente, attrezzato anche di un’area pic-nic ordinata e pulita dove poter consumare una colazione a sacco. Dopo questa sosta intermedia, puntiamo al nostro agriturismo resort sulle colline del Vallo di Diano. Non riprendiamo l’autostrada, ma proseguiamo per la statale interna attraversando il paesone di Sala Consilina che mostra subito la sua forte vocazione commerciale. La nostra struttura ricettiva si presenta molto bene, curata nei dettagli. Tra una passeggiata nel vicino borgo di San Pietro al Tanagro con il suo Parco dei Mulini e un pò di relax in piscina trascorre il resto della giornata. La cena in giardino si presenta gustosa e cucinata con dovizia di particolari. Al mattino successivo partiamo per un tour on the road alla scoperta dei monti Alburni, al confine tra Campania e Basilicata. Ci fermiamo nel borgo San Rufo per un panino in un minimarket a prezzi ovviamente molto popolari e proseguiamo il nostro viaggio. Il Vallo di Diano è lontano dalle mappe turistiche convenzionali e per visitarlo è necessario documentarsi prima su eventuali siti di interesse; google maps sarà di grande aiuto per scoprire dei posti davvero belli ma poco valorizzati. La meta ideale per un viaggio sensoriale dove i cinque sensi saranno continuamente stimolati. Attraversiamo il borgo di Roscigno. Nel paese vecchio è rimasto un solo abitante. Passiamo per Corleto Monforte e Sant’Angelo a Fasanella, prima di imbatterci nelle cascate dell’Auso per un po’ di refrigerio. Un’area verde dove cascate e ruscelli fanno da padrone. Ci sono anche dei vecchi mulini. Qualcuno ha pensato bene di aprire un chioschetto di panini, carne alla brace preparata al momento, bibite e caffè. Ci fermiamo per un pranzo a sacco e per fare quattro chiacchiere con i gestori, molto gentili e ospitali. C’è poca gente, il clou ci sarà nei giorni di ferragosto. Rientriamo nel nostro resort per riposarci un po’.
Per la sera è prevista la visita in una pizzeria di Teggiano, a due passi, uno dei borghi più belli d’Italia (foto copertina). Stasera però penseremo a rifocillarci con una buona pizza napoletana. La Teggiano culturale è rimandata. Un gregge di pecore guidato da un giovane pastore ci fa spazio lungo la statale. Arriviamo in pizzeria e le grandi aspettative vengono ripagate. La vera pizza napoletana (foto qui sopra), con il cornicione alto e la cottura in forno di appena 90 secondi, si presenta come una poesia d’estate: pomodoro San Marzano Dop del salernitano; mozzarella di bufala di Eboli; gocce di nduja Dop di Spilinga; carciofini di Pertosa; prosciutto cotto, funghi champignon, un filo di olio evo e basilico a crudo. Prezzi leggermente superiori alla media ma abbondantemente giustificati. Dai carciofini di Pertosa, all’indomani passiamo alle Grotte di Pertosa-Auletta. Distano una mezz’oretta dal nostro agriturismo, facciamo qualche chilometro di autostrada e usciamo a Polla. Da qui si arriva in pochi minuti. Si capisce ben presto che le Grotte di Pertosa-Auletta sono ormai inserite nei circuiti turistici nazionali ed internazionali. Al punto informazioni ci attende Antonio Coronato, responsabile eventi e marketing della Fondazione Mida (Musei intergrati dell’ambiente), ente privato che gestisce le grotte. Antonio ha organizzato per noi e Paese24 un percorso che prevede la visita al Museo del Suolo, 300 metri più sopra, e l’escursione nelle grotte dove ci attende la navigazione di un fiume sotterraneo: l’unica grotta in Italia con questa caratteristica (foto qui in basso). Al museo ci attende Piero che in un’oretta ci illustra con l’ausilio della tecnologia le ricchezze del sottosuolo e la sua fondamentale importanza per il nostro ciclo vitale. Le installazioni interattive destano particolare curiosità nelle nuove generazioni, nelle scolaresche, che possono scoprire così tutti i segreti della terra. Risaliamo alle grotte dove ci attende la guida Benedetto, assieme ad un’altra ventina di visitatori. Fuori abbiamo lasciato 35°, dentro troviamo 15°: il giubbino è d’obbligo. L’ingresso delle grotte si presenta molto angusto ma allo stesso tempo suggestivo. Dopo poco, il paesaggio sotterraneo si allarga e ci immergiamo tra stalattiti e stalagmiti nel cuore della montagna del Cilento. Il silenzio domina, interrotto, di tanto in tanto, dalla voce discreta e persuasiva della nostra guida. Saliamo sulla barca per attraversare il fiume sotterraneo. L’umidità è quasi al 90% e un cappellino può essere utile per fronteggiare le goccioline che cadono sulla testa. Oggi la visita alle grotte è possibile soltanto mediante prenotazione (link). Durante la Seconda Guerra Mondiale sono state usate anche come rifugio. Si possono individuare tra queste colonne calcaree che si intrecciano tra di loro diverse figure immaginarie come un panettone, una statuetta dell’Oscar, una medusa. E il famoso “bacio” tra una stalattite ed uno stalagmite. Un’esperienza unica nelle viscere della terra, un percorso turistico di 2 km in piena sicurezza. Usciamo dalle grotte all’ora di pranzo, ci attende un ristorantino a poche decine di metri. Posto essenziale ed accogliente a prezzi modici. Assaggiamo il famoso Carciofo Bianco di Petrosa e della Valle del Tanagro che è anche presidio Slow Food. Dal colore molto chiaro e dal sapore delicato; lo gustiamo con la pasta di casa e nella classica versione sott’olio: promosso a pieni voti.
In serata ci dedichiamo ad una visita al borgo di Sant’Arsenio – pochi chilometri dalla nostra residenza – dove assaggiamo un ottimo gelato artigianale in piazza. Ci colpisce di questo borgo la cura del verde, i percorsi pedonali e l’attenzione dedicata ai più piccoli con parco giochi attrezzati che diventano luogo di socialità anche per i grandi. Al ritorno nel nostro resort ci attendono 21° ed il canto delle cicale, interrotto, di tanto in tanto, dal fischio dell’assiolo, un curioso uccello notturno. Ci fermiamo a fare quattro chiacchiere con i giovani proprietari. Hanno vissuto diversi anni a Firenze, infatti salta agli occhi nel resort quell’ispirazione alla Valle del Chianti. Se vi trovate da queste parti, organizzate una visita a Teggiano, uno dei Borghi più Belli d’Italia. Si può visitare il castello, oggi aperto anche ad eventi mondani, la bellissima piazza, il belvedere da dove poter ammirare il Vallo di Diano e le numerose chiese, se si ha la fortuna di trovarne qualcuna aperta. Molto bello il murales di Francesco d’Assisi sotto un colonnato nella piazza principale. Una volta a Teggiano, vale la pena fare un salto in una piccola azienda di torrefazione dove si produce un buon caffè e naturalmente in un caseificio per assaggiare ed acquistare il famoso e squisito caciocavallo di Sassano. Il Vallo di Diano, nel Cilento, in provincia di Salerno, si presenta ospitale. Lontano dai circuiti turistici convenzionali garantisce una vacanza all’insegna del relax, della natura e della buona tavola.