“Io, partigiana. La mia Resistenza”. E’ stato il libro di Lidia Menapace (Novara 1924 – Bolzano 2020), staffetta partigiana, senatrice della Repubblica italiana, pacifista e femminista militante, al centro di un dibattito organizzato dall’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) Castrovillari “Magnelli-Castriota”, tenutosi ieri (lunedì 5), durante la Festa dell’Unità, in programma, nella città del Pollino, dal 4 al 6 settembre, al Villaggio Scolastico. A discutere delle tematiche centrali del libro, che, pagina dopo pagina, racconta l’esperienza nella Resistenza attraverso i grandi eventi storici e gli episodi di eroismo personale e collettivo, la presidente dell’Anpi, Ivana Grisolia, la vice presidente Anpi provinciale di Cosenza, Francesca Marino, l’avvocato Piera Roseti, moderatrice dell’incontro, e la professoressa Donatella Laudadio. Hanno portato il loro saluto, Giovanni Fazio, segretario del circolo del Partito Democratico di Castrovillari, e Mimmo Lo Polito, sindaco di Castrovillari. Ogni intervento si è soffermato su un aspetto interessante dell’opera che – come sottolineato all’unisono – si rivela sempre più attuale affinché la storia insegni a non commettere più gli stessi errori. La tessera del pane e i bombardamenti, la solidarietà tra famiglie e le fughe in bicicletta, la distribuzione dei giornali clandestini e la paura dei posti di blocco dei nazifascisti, la consegna dei messaggi in codice imparati a memoria, l’aiuto prestato a un giovane ebreo nella fuga in Svizzera, i libri sui sindacati letti di nascosto, lo studio al lume di candela durante il coprifuoco. E poi, la presa di coscienza graduale del valore politico della Resistenza, che ha posto le fondamenta teoriche e pratiche del progetto di una società solidale e partecipata il quale, se trovò un seguito forte nella Costituzione, fu poi tradito nella storia reale dell’Italia. Una fondamentale testimonianza, corredata da schede di approfondimento che guidano nella lettura anche i più giovani.
