di Federica Grisolia – Una ricca e originale raccolta di poesie ordinate cronologicamente, a partire dal 1955 fino ai giorni nostri, nelle quali, assieme ai ricordi, fa talvolta capolino il dialetto brianzolo. E’ l’opera “…Sui letti d’erba”, pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore, scritta dall’autore Carletto Bianchi, imprenditore in Brianza e in Africa, nato a Lissone (MB) dove, attualmente, vive. Viaggiatore anche per lavoro tra boschi, fabbriche e foreste, in Europa e nel Mondo, ma specialmente in Africa.
A sottolineare il significato delle varie liriche contenute nell’opera è l’autore della Prefazione, Hafez Haidar, che ne coglie l’essenza. In primis, dunque, l’amore: «Il poeta ci presenta con tratto gentile un’altra immagine sedimentata nella memoria, risalente anch’essa al 1955. In una sera di primavera, senza accorgersi della sua presenza, la sua donna racconta alle amiche dei suoi passati amori con leggerezza. Poco lontano da lei, seduto al tavolino a sorseggiare il caffè, Carletto la osserva mentre scherza con le amiche: indossa un vestitino rosa e ha la frangetta scura. La gradevole frescura è stemperata dalla paura, che provoca uno strano dondolio nell’anima e fa lievitare le nebbie dei tormenti e sbiadire i sogni in un mare di rabbia, sgomento e celata mestizia». E, ancora, la natura: «L’immagine bucolica – scrive il candidato Premio Nobel, scrittore, critico e intellettuale libanese naturalizzato italiano – ci immerge nella scena incantata di tempi remoti ma ancora vivi nella mente del poeta, che non dimentica il legame indissolubile con madre natura e con i vecchi compagni d’avventura». La terra natia: «Il poeta è legato indissolubilmente alla terra natia, che gli ha donato lo sprone, fin da piccolo, a diventare un grande imprenditore e a coltivare la passione innata per la poesia. Ed ecco che Lissone viene definito paese amico, luogo di pace e serenità in cui la sveglia è sostituita dai cinguettii allegri degli uccelli festanti». Il suo rapporto con il padre: «Il poeta brianzolo – sottolinea Haidar – esprime la propria devozione al padre, che gli insegnò le astuzie del mestiere e condivise con lui operosi viaggi in Africa. A lui dedica una delle poesie più belle in cui alterna parti in italiano e parti in dialetto e in cui esprime un profondo ringraziamento nei suoi confronti». I versi di Carletto Bianchi, ricchi di passionalità e di musicalità, si caratterizzano per uno stile chiaro e contengono riflessioni profonde e originali sulla vita e sull’esistenza.