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Trebisacce. Grosso incendio all’Hotel Miramare

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di Pino La Rocca – Grosso incendio oggi pomeriggio ai piani alti del “Miramare Palace Hotel” di Trebisacce, che sorge sul Lungomare e precisamente in Piazza San Francesco prospiciente il mare, di cui è proprietaria la famiglia Vulnera. Per cause tuttora al vaglio delle Forze dell’Ordine in stretta collaborazione con i proprietari – ma si propende per un fatale corto circuito – le fiamme, sprigionatesi intorno alle 14.30 nei locali della lavanderia, prima dell’arrivo dei Vigili del Fuoco, hanno avviluppato e distrutto tutte le attrezzature della lavanderia, della cucina e di tutti i servizi ivi compresi. Ma le alte temperature oltre a distruggere tutto il sottotetto in legno hanno mandato in frantumi anche le tegole in terracotta sovrastanti, finendo per mettere a nudo tutto il tetto che è praticamente rimasto scoperchiato. Ma era comunque difficile intervenire, seppure con mezzi rudimentali, perchè ad essere interessati dal fuoco erano il quarto e il quinto piano. I primi generosi Vigili del Fuoco ad accorrere, nonostante fossero in borghese perchè fuori servizio, sono stati Luigi Malvito, Sandro Rescia e Giovanni Antonio Marino che, insieme al valido Simone Ippolito che come sempre accorre in soccorso mettendo a disposizione l’autobotte privata dell’avv. Rinaldo Chidichimo, hanno cercato di arginare il fuoco prima del provvidenziale arrivo delle squadre dei Vigili del Fuoco Volontari di Trebisacce con l’autobotte in dotazione e la squadra dei Vigili del Fuoco di Corigliano-Rossano muniti di autobotte e di autoscala. Con l’organico al completo e ricorrendo a condotte ardimentose e perciò pericolose, inerpicandosi per le scale sospese in aria (nella foto) hanno ingaggiato una vera lotta contro le fiamme riuscendo solo in tarda serata ad avere ragione del fuoco e a ridurre i danni. Danni che comunque sono stati veramente ingenti, al punto da ridurre in cenere e fumo un posto bellissimo come il Roof Garden del Miramare che, con annessa piscina, risulta molto gettonato soprattutto durante l’estate. Oltre agli ingenti danni alle strutture murarie ed ai pavimenti divorati dal fuoco, in particolare il tetto andato letteralmente in frantumi, sono andati praticamente distrutti tutti i macchinari della lavanderia, tutte le suppellettili della cucina e tutte le attrezzature del Roof Garden di cui, ovviamente, si è salvata solo la piscina che era colma di acqua. Si tratta con ogni probabilità di danni per diverse decine di migliaia di euro che, tra l’altro, arrivano dopo due anni di pandemia che ha messo in ginocchio l’economia degli imprenditori turistici locali i quali solo quest’anno hanno potuto finalmente tirare il fiato. Eppure il titolare dell’attività Ugo Vulnera per quanto scosso e rattristato per l’accaduto era lì, premuroso e composto, a darsi da fare collaborando attivamente e fornendo ai Pompieri tutte le informazioni necessarie per intervenire nel modo migliore e più efficace per arginare la voracità del fuoco.

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