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Prezzo dell’olio alle stelle. Tanti frantoi della Sibaritide-Pollino rischiano di non aprire

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di Vincenzo La Camera – Si è tenuta nei giorni scorsi nel frantoio Gallucci di Spezzano Albanese, una prima riunione dei frantoiani dell’area Pollino con la presenza di altri colleghi della Sibaritide. Nel corso della riunione si è deciso di costituire un Coordinamento dei Frantoiani per affrontare tutte le problematiche inerenti alla situazione di crisi odierna, con costi di energia esorbitanti. I frantoiani lamentano una «stangata del +220% del kilowattora, aumento di Gas, carburante, pezzi di attrezzatura, ricambi e di quant’altro occorre per gestire e far andare avanti un frantoio». Di fronte a tale scenario i frantoiani del Pollino e della Sibaritide si trovano di fronte all’unica soluzione di aumentare le tariffe molitorie di almeno il 40-50%. Rimane ovvio – fanno notare – he tale rincaro porterà quale logica conseguenza all’aumento del costo delle olive, la cui produzione, porta già in sé l’aumento dei costi del carburante, dei concimi e della gestione in generale dell’azienda agricola. E’ emerso inoltre, che l’annata olivicola non si prospetta delle migliori con aree quasi del tutto prive di olive, per cui con tale quadro evidenziato, «molti frantoiani decideranno di non aprire – dichiarano dal Coordinamento dei Frantoiani – rompendo quell’utile e necessario rapporto tra il mondo delle aziende olivicole e i frantoi che negli anni, ha da sempre rappresentato quel legame indispensabile per la tenuta dei territori collinari evitando l’inesorabile abbandono delle terre con le conseguenze che ormai siamo costretti, impotenti, a ravvisare». Il nascente coordinamento – informano i referenti Chiaramonte, Gullo e Ferraro – porrà in essere una serie di confronti con le Istituzioni Pubbliche, i sindaci, l’Assessore regionale all’Agricoltura Gallo e il Presidente Occhiuto, «per evitare che la campagna olivicola, orami alle porte, rischi il tracollo, con le olive sugli alberi e gli uliveti incolti».

 

 

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