Site icon Paese24.it

Castrovillari. Adelmo Cervi racconta “I miei sette padri”, fucilati dai fascisti

Print Friendly, PDF & Email

di Federica Grisolia – Una delle pagine più importanti della Resistenza italiana è stata raccontata mercoledì (12 ottobre), a Castrovillari, durante un incontro tenutosi a Palazzo Gallo, nella sala dell’Ente Parco del Pollino. E a raccontarla è stata una voce forte e appassionata di questo pezzo di storia, Adelmo Cervi, classe 1943, figlio di uno dei sette fratelli presi prigionieri, torturati e poi fucilati dai fascisti, proprio nello stesso 1943 (quando il piccolo Adelmo aveva pochi mesi), nel poligono di tiro di Reggio Emilia. In una maniera talmente accorata e decisa che, solo chi quella pagina l’ha vissuta, può fare. Anche a costo di non utilizzare mezzi termini e sembrare poco moderato. L’occasione è stata la presentazione del suo libro “I miei sette padri”, evento organizzato dalla sezione Anpi di Castrovillari “Castriota – Magnelli”, presieduta da Ivana Grisolia. L’opera racconta la storia di Aldo (padre dell’autore) e dei suoi fratelli, Gelindo, Antenore, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore, figli di Alcide Cervi e di Genoeffa Cocconi, appartenenti a una famiglia di contadini con radicati sentimenti antifascisti. Dotati di forti convincimenti democratici e cattolici, presero attivamente parte alla Resistenza e uccisi. Oltre ai sette maschi, la famiglia Cervi era composta anche da due sorelle, Diomira e Rina.

All’incontro, moderato da Antonia Romano, vice presidente della sezione Anpi di Castrovillari, hanno portato i saluti istituzionali, il sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, il presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra, e la presidente dell’Anpi, Ivana Grisolia, che ha donato all’autore il fazzoletto Anpi, personalizzato con la dicitura della sezione “Castriota – Magnelli”. Tutti gli interventi hanno sottolineato la valenza storica dell’iniziativa e l’importanza universale dei valori della Costituzione.

Quella raccontata nel libro è un storia familiare, ma anche la ricerca più intima e carnale di un padre che Adelmo Cervi sente sempre presente e che vuole far rivivere portando, da Reggio Emilia in tutta Italia, il suo messaggio di giustizia, i valori dell’antifascismo, dell’uguaglianza e della pace. Soprattutto ai più giovani. E in sala, a Castrovillari, era presente un gruppo di studenti del Liceo Scientifico “Mattei”, accompagnati dal loro docente di Lettere, Giuseppe Lo Polito, che ha rivolto domande e curiosità all’autore. I ragazzi si sono detti «molto colpiti dalla presentazione di questo libro e dall’intervento deciso e conciso dell’autore, da loro definito “un personaggio storico di grande rilievo”. «Grazie a questo incontro – hanno sottolineato – che ha coinvolto anche noi studenti, abbiamo potuto ragionare sull’attualità di alcuni concetti e su una nuova visione della politica». L’Anpi di Castrovillari ha già dimostrato il legame con la storia dei fratelli Cervi, organizzando, quest’estate, “la pastasciutta antifastista”, manifestazione che ha ricordato l’iniziativa del 25 luglio 1943 quando la famiglia Cervi per festeggiare la caduta di Mussolini offrì a tutta la popolazione di Campegine un piatto di pasta. Più che un festeggiamento, il ricordo di una pagina di storia scritta con tratti di penna indelebile.

Condividilo Subito
Exit mobile version