Defibrillatori nei comuni calabresi. Chiesto un censimento e corsi di formazione per utilizzo

di Vincenzo La Camera – Non basta installare defibrillatori nei paesi, se questi sono difficilmente accessibili, tante volte inutilizzabili per via delle batterie scariche oppure, paradossalmente, inutili poiché nessuno tra la popolazione che abita nei pressi della teca contente l’apparecchio è abilitato al suo utilizzo. “In data odierna ho depositato una mozione relativa all’utilizzo dei defibrillatori automatici o semiautomatici esterni (dae) per la rianimazione cardiopolmonare ai fini di una ricognizione del loro numero e del loro effettivo impiego nei Comuni della Calabria“. A renderlo noto, Ferdinando Laghi, capogruppo di “De Magistris Presidente” in Consiglio regionale. “I defibrillatori – sottolinea Laghi – rappresentano un essenziale presidio salvavita: nei casi di arresto cardiaco, com’è noto, la tempestività con la quale la vittima viene soccorsa e sottoposta a rianimazione cardiopolmonare spesso rappresenta la discriminante tra la sopravvivenza e il decesso. Pertanto, tenuto conto anche delle caratteristiche orografiche e viarie del territorio regionale calabrese e della distribuzione disomogenea delle strutture sanitarie e dei mezzi di soccorso, chiediamo al presidente della Regione Calabria di impegnarsi a realizzare un censimento dei Dae di pubblico accesso presenti in ciascun Comune, geolocalizzandoli e rendendo accessibile al pubblico una mappa regionale interattiva telematica; nonché – afferma infine il Capogruppo – di prevedere e predisporre una formazione specifica per gli utilizzatori di questi strumenti di rianimazione cardiopolmonare”.