Consorzio di Bonifica: prosegue a oltranza l’agitazione dei lavoratori che si sono incatenati ai cancelli dell’Ente Consortile a Trebisacce e che, in assenza di risposte da parte del Consorzio e della Regione, minacciano di portare la lotta a Catanzaro, a Cosenza e a Roma. Intanto alle famiglie delle maestranze che condividono la perdurante crisi economica e sociale, è arrivato il sostegno e la solidarietà di alcuni sindaci, come quello di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, quella del Presidente della Confagricoltura di Cosenza Paola Granata e, nelle ultime ore, la solidarietà di “Insieme si può”, il Gruppo di Minoranza del Comune di Trebisacce che ha espresso vicinanza ai lavoratori del Consorzio di Bonifica dei Bacini dello Jonio Cosentino con sede a Trebisacce che scioperano per il sacrosanto diritto al loro stipendio. “Un diritto sacrosanto – scrivono in una nota i componenti del Gruppo – da difendere ancor più in un momento in cui il caro bollette, l’impennata dei prezzi dei carburanti e dei beni alimentari erodono il potere d’acquisto delle famiglie. Il nostro movimento si è, – si legge nella nota del Gruppo – da subito si è posto all’ascolto attento delle precarietà del nostro territorio e ha dato eco alle istanze dei deboli, senza conflitti d’interesse o pregiudizi di sorta e ci impegniamo – si legge ancora nella suddetta nota del Gruppo “Insieme si può” – la fare la nostra parte nelle sedi opportune per la soluzione della vertenza. Il nostro progetto per Trebisacce – incalzano quelli di “Insieme si può” aveva, ha e avrà, tra i suoi punti cardine il monitoraggio di enti pubblici di sviluppo territoriale e di gestione di servizi, affinché le conseguenze di questa vertenza dei lavoratori non ricadano solo sulle imprese in generale e, nello specifico, su quelle agricole…”. Continua intanto il muro contro muro tra le parti, con le maestranze che continuano a evidenziare lo stato di emergenza. I lavoratori vantano 6/7 mensilità arretrate e sia dalla Regione sia dai vertici del Consorzio finora non sono giunte risposte esaustive. “Stiamo protestando – sostengono le maestranze attraverso una nota diffusa dai sindacati di categoria Flai-Cgil, Fai-Cisl e Filbi-Uil – per un diritto per noi vitale e sacrosanto e il 25 ottobre torneremo ad occupare la Statale 106. Poi, se necessario, andremo a manifestare a Cosenza, a Catanzaro e a Roma perché questa non è più una battaglia per le sette mensilità arretrate ma una battaglia di dignità. Ognuno perciò – concludono i lavoratori per bocca delle OO.SS. – si assuma le proprie responsabilità perché qui tutti sanno e nessuno parla e noi non accettiamo l’elemosina di una mensilità (su sette, ndr) che ci hanno promesso in queste ore”.