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Morano. Impianto rifiuti. «Non vogliamo rivivere questo incubo»

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di Vincenzo La Camera – Numerose associazioni di Castrovillari e dintorni si schierano, attraverso un documento congiunto, contro la possibilità discussa in questi giorni di aprire nel territorio di Morano Calabro un centro stoccaggio rifiuti, escluso l’umido. Dopo l’allarme lanciato dalla Minoranza “MoranoLAb” [LEGGI], il sindaco De Bartolo aveva replicato dicendo che al momento la questione è soltanto al vaglio, in attesa delle carte [LEGGI]. Quindi niente allarmismi, ha precisato il primo cittadino. Ma le associazioni ambientaliste non ci stanno ad abbassare la guardia e ricordano come appena tre anni fa, nel 2019, la Giunta di Morano, presieduta dall’attuale sindaco, «aveva deliberato la collocazione dell’eco-distretto per i rifiuti di tutta la provincia di Cosenza, sul territorio comunale. Non solo in spregio ad ogni vincolo urbanistico, ambientale, amministrativo e di tutela della salute, ma anche nella più assoluta, antidemocratica segretezza. La popolazione, però, pur messa di fronte al fatto compiuto, non subì una scelta tanto grave quanto pericolosa, e letteralmente insorse, senza distinzioni di appartenenza politica, sostenuta anche da associazioni, comitati e rappresentanti istituzionali del territorio. Dopo giorni al “calor bianco”, l’amministrazione moranese, vista l’assoluta impossibilità a portare avanti un progetto tanto strampalato quanto distruttivo, revocava la delibera di accoglimento dell’eco-distretto. Subito dopo, il Consiglio comunale stabiliva all’unanimità – con la deliberazione n.34 del 2 ottobre 2019 – che, anche per il futuro, gli insediamenti di quel genere sarebbero stati banditi dal territorio comunale». Ora, dopo tre anni, «sembra di rivedere un (brutto) film già visto. La nostra terra non può diventare la pattumiera della provincia di Cosenza, per tutta quella interminabile serie di motivi assai chiaramente emersi già tre anni fa. In ogni caso, noi ci siamo e siamo pronti ad usare ogni democratico strumento per impedire che questo incubo ricorrente si possa, in qualsiasi modo e sotto qualsiasi forma, realizzare», concludono le associazioni. (foto repertorio)

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