Roseto, Unione dei Comuni. Durso: «O la facciamo funzionare oppure la sciogliamo»
“L’Unione dei comuni “La via del mare” è nata cinque anni addietro tra grandi proclami e tante aspettative e tutti abbiamo contribuito a farla nascere, ma se non la riempiamo di contenuti concreti è inutile tenerla in piedi. La sciogliamo e così ogni comune decide la propria strada per allinearsi alle direttive del Governo in materia di gestione dei servizi”. Lo ha dichiarato il sindaco di Roseto Capo Spulico Franco Durso nelle vesti di presidente pro-tempore dell’Unione dei Comuni non certo con un intento disfattista ma per spingere gli altri sindaci a impegnarsi concretamente per farla finalmente decollare, anche perché, come lui stesso ha riferito, dal I° gennaio 2013 (fra soli due mesi), per i comuni con una popolazione inferiore a 3.000 abitanti, nell’ottica del risparmio di risorse, scatta l’obbligo di associare la gestione di almeno tre servizi comunali.
E non solo: entro il 31 marzo, sempre del 2013, scatta l’obbligo della costituzione della Stazione Unica Appaltante, oppure, in alternativa, del Consorzio di Scopo, per la gestione di tutte le gare di appalto che finora gli enti locali gestivano in proprio. Una Unione dei Comuni, ovviamente riconosciuta e valorizzata anche dalle istituzioni sovra-comunali (Provincia, Regione e Stato), ma soprattutto condivisa e sostenuta dagli amministratori comunali che ne fanno parte, potrebbe dunque essere il toccasana per la gestione consortile dei servizi più importanti, ma soprattutto per salvaguardare nel tempo quella coesione territoriale e quel potere politico che finora ha spesso vacillato, al punto che l’Alto Jonio, proprio per debolezza politica, è stato emarginato e spogliato gradualmente di strutture, di servizi, di scuole di presidi della sicurezza…
“Nonostante questo grave rischio – ha ammonito il sindaco di Roseto – il territorio tende a dividersi, a frammentarsi, diventando sempre più debole e indifeso”. Sarà accolto e farà riflettere l’invito rivolto dall’attuale presidente dell’Unione agli colleghi-sindaci di riflettere e adoperasi per rilanciare la stessa Unione? Certo, così come è stata concepito, lo Statuto dell’Unione presenta grosse lacune. Lo hanno evidenziato chiaramente il sindaco di Amendolara Ciminelli ed anche il sindaco di Trebisacce Mundo. In particolare la cittadina jonica, come del resto Villapiana, come comuni più popolosi, potrebbero dettare le condizioni per rilanciare il ruolo dell’Unione, ma l’idea di vederla naufragare prima ancora di affrontare il mare aperto e proprio nel momento in cui scattano queste direttive sembra a tutti una decisione inspiegabile e autolesionistica.
Pino La Rocca