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Roseto Capo Spulico. A Villa Azzurra i cento anni di nonna Eleonora

Roseto Capo Spulico. A Villa Azzurra i cento anni di nonna Eleonora
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Nonna Eleonora ha compiuto cento anni. Figli, parenti e operatori le hanno fatto spegnere le cento candeline. Ci è voluto un bel soffio forte, lungo, deciso: quella stessa forza e determinazione che hanno segnato le tante tappe della sua vita. Poi le canzoni, gli applausi, il taglio della torta, gli auguri i sorrisi. Una bella festa, come tante altre, giornate che ricordano il lavoro di chi ha contribuito a fare grande il nostro Paese, per lo più in silenzio, senza clamore. Un lavoro che ci ha portati ad essere quelli che siamo, segnato dall’amore e dalla passione. Un cammino non sempre facile, fatto di sacrifici, di difficoltà, di obiettivi da raggiungere ad ogni costo. Una dura lotta, quella di Eleonora (originaria di Trebisacce), tra la casa e i campi, una breve pausa solo nei giorni di festa. L’unico pensiero, un futuro migliore per i figli, questo segnava le giornate, un pensiero che si alzava col sole e che continuava durante il riposo di mezzanotte, mentre gli occhi le si chiudevano un poco alla volta per la stanchezza. Ci si addormentava dopo una cena frugale, illuminata dalla luce fioca e intermittente delle candele, riscaldata dal fuoco del camino, fedele compagno di sempre. Una gioventù durata poco, non c’era il tempo per giocare con bambole di pezza, bisognava crescere in fretta, e la maturità aveva ancora il volto da ragazzina. Si  lavorava tanto, per disegnare un futuro diverso. Le rughe oggi sono un libro aperto, pagine intense di storia umana che le segnano il corpo. Il viso scavato, scaldato dal sole, ignaro da sempre allo scorrere del tempo, mentre, oggi, negli occhi sempre più piccoli si intravedono ancora forza e gentilezza di una donna, di una nonna, di una mamma, mentre le labbra continuano ad accennare al mondo, al futuro e alla vita, senza avarizia, il solito timido sorriso.

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