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Trebisacce. Cento anni per Annita, nonnina resiliente che sceglie la Calabria per amore

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di Franco Maurella – La nonnina Annita Fattacciu festeggia il secolo di vita a Trebisacce, eletta sua città adottiva. Lei, sarda di Sorso, centro in provincia di Sassari, si è trasferita in Calabria per amore. LA STORIA DI ANNITA. La famiglia della nonnina era composta da 8 figli di cui 7 femmine e un solo maschio. Una famiglia benestante poiché la madre insieme alle sorelle gestiva una sartoria con la presenza di alcune lavoranti. Il padre, invece, aveva un laboratorio di falegnameria ed era anche un artista poiché intagliava e decorava i manufatti in legno. Alla morte prematura della madre di Annita la famiglia si smembra e comincia il suo declino: i figli vengono affidati alle zie, poiché il padre da solo non riusciva ad occuparsi di una famiglia così numerosa. In tempo di guerra alcune sorelle più grandi si sposano e si trasferiscono in Veneto dove arriveranno anche le altre, tra cui Annita. Qui poco più che ventenne cerca lavoro e viene assunta come tata e poi governante presso una famiglia di illustri notai vicino a Padova. Conosce e sposa il marito e dopo alcuni anni, dal loro matrimonio, nascono Leopoldo e Graziella. Nel 1959 la famiglia si trasferisce a Padova dove il papà viene assunto come dipendente del Comune, Annita invece, per aiutare la famiglia, lavora per un lungo periodo a casa della famiglia di un avvocato occupandosi della casa e dei 2 figli, con apprezzamenti per la serietà, la raffinatezza nei modi ed il suo innato buongusto. Quando Leopoldo e Graziella raggiungono la maggiore età, Annita si separa dal marito. I figli restano con il papà, mentre Annita matura l’idea di trasferirsi in Calabria.

L’AMORE E’ A TREBISACCE. La decisione lunga e sofferta nasce dal desiderio di poter ritrovare una persona che non aveva mai dimenticato nel corso degli anni, ovvero, un militare di cui si era innamorata da giovane in tempo di guerra, che svolgeva il servizio militare a Sorso. Dopo alcuni contatti si ritrovano e dopo molti anni quando lui rimane vedovo, Annita si trasferisce in Calabria e sposa l’amore militare senza mai perdere il contatto con i figli. Rimasta sola dopo la morte del militare, ancora autonoma, Annita ha saputo gestire la sua vita con determinazione, circondata dall’affetto delle tante persone care che non le hanno mai fatto mancare attenzioni e aiuto. Con il passare degli anni, nel 2013, Leopoldo e Graziella convincono Annita a trasferirsi da loro a Padova ma la vita di città, il clima e soprattutto le amicizie più care lasciate in Calabria, la convincono a tornare a Trebisacce dove è sempre stata seguita da Carmela De Marco e dalla sua famiglia che alla nonnina Sarda non ha mai fatto mancare attenzioni ed affetto.

IL 100° COMPLEANNO. La nonnina lo ha vissuto circondato dall’affetto dei figli e delle tante amicizie locali. Un evento straordinario gratificato dagli auguri e dalla targa ricordo dedicata al suo secolo di vita da parte del sindaco Alex Aurelio e della delegata alle politiche sociali, Tania Roseti, alla quale si deve il racconto che è quasi un romanzo, della vita di nonna Annita. Una videochiamata ha consentito alla centenaria di collegarsi con i suoi nipoti Martina, Laura e Giorgia e con i suoi quattro pronipoti Daria, Giovanni, Jacopo e con Adele la più piccola di solo un anno. La signora Annita ricorda tutti i loro nomi, chiede notizie sulla loro vita e si interessa alla loro quotidianità con lucidità e simpatia. Lucidità e longevità attribuibili ai suoi geni sardi, considerato che anche i suoi fratelli sono vissuti oltre i novant’anni, ma soprattutto alla sua resilienza nell’affrontare le difficoltà della vita, nella forza e nel coraggio di combattere sempre. La dieta mediterranea e le sane abitudini sono state fondamentali per la sua salute. La fragilità che l’età le conferisce comunica tenerezza e bisogno di affettuosità.

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