Bloccati tutti gli interventi chirurgici all’Ospedale di Castrovillari. «Inaccettabile»
di Federica Grisolia – «Bloccata ogni attività chirurgica all’ospedale di Castrovillari! Sia di elezione che in urgenza, differibile o indifferibile che sia». A parlare è Ferdinando Laghi, capogruppo al consiglio regionale di “De Magistris Presidente”, che aggiunge: «Chi, già ricoverato, aveva necessità di intervento chirurgico è stato trasferito altrove. E’ stata infatti chiusa l’unica sala operatoria attiva, a dispetto delle assicurazioni riguardanti le nuove sale operatorie, ancora una volta fornite durante l’incontro con i vertici aziendali dell’Asp di Cosenza. Parrebbe trattarsi, ma è da verificare, di un problema di alimentazione elettrica, ma certo è che l’assistenza fornita dall’ospedale Spoke di Castrovillari, Spoke sempre più sulla carta, per non dire di carta, continua a peggiorare in maniera drammatica».
«Come è possibile – si chiede il dottore Laghi – che si arrivi comunque a un blocco del genere che significa, di fatto, praticamente la chiusura dell’ospedale? Quale può essere, infatti, la sicurezza garantita da un ospedale Spoke ai ricoverati, potenzialmente necessitanti di assistenza chirurgica, urgente o meno? E’ mai possibile – insiste il consigliere regionale – che sia sempre necessario inseguire le emergenze strutturali, invece che prevenirle? E’ questo il livello su cui va sempre più posizionandosi l’offerta sanitaria pubblica?». E, infine, un’ultima, amara domanda che si pone Laghi: «Oltre a scegliere un orario diurno in cui farsi venire un infarto, stante la chiusura notturna dell’emodinamica del nosocomio del Pollino, adesso toccherà organizzarsi anche su dove farsi venire un’emorragia interna, espletare un parto cesareo, accusare i sintomi di una appendicite acuta o, peggio di una peritonite?».