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Giornata della Memoria. Messaggio di Liliana Segre agli studenti di una scuola in Calabria

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Ormai da anni Liliana Segre incontra gli studenti che definisce il suo specchio. Quest’anno la senatrice ha inteso far pervenire un messaggio agli studenti dell’I.I.S. “Pertini – Santoni” di Crotone in occasione del Giorno della Memoria. «Cari ragazze e ragazzi, amici docenti , signora Dirigente dell’Istituto “Pertini-Santoni” di Crotone. In questa giornata particolare – si legge nel messaggio della Segre, deportato da Milano ad Auschwitz all’età di 13 anni – condivido volentieri un sentimento racchiuso in una parola : Zakhòr – ricorda! – termine tra i più ricorrenti nel testo biblico. La Memoria è “ La funzione del Mondo “ perché ci insegna a leggere il passato. Occorre far Memoria perché il passato ci chiarisce le idee. La Memoria è essenziale per intendere e accogliere la diversità di cui noi stessi siamo parte. Ma in fondo cosa è la Memoria? E’ un grande rammendo, un percorso di ricucitura civile. Ricordare non è un esercizio passivo, ma un impegno che rinnoviamo ogni giorno a garanzia per il domani. E’ soprattutto un’opera di manutenzione civile che ci consente di mantenere in forma la democrazia. Vi saluto con gratitudine perché in Voi giovani confidiamo e vi affidiamo il tesoro più prezioso : il futuro. Buona Memoria».

Il messaggio è stato letto in occasione della manifestazione svoltasi nell’Auditorium dell’Istituto (Liceo Artistico, Istituto Professionale e Tecnico) ieri, 27 gennaio, Giornata della Memoria, alla presenza del dirigente scolastico, Annamaria Maltese. Una studentessa del Liceo Artistico, autrice peraltro di un realistico quanto stupendo ritratto della stessa Segre (nella foto), ha aperto con le parole della senatrice gli interventi che hanno visto protagonisti gli studenti i quali hanno riflettuto su brani tratti dai libri della SSegre “La sola colpa di essere nati” e “Ho scelto la vita” condividendo la loro commozione  nel ricordare le atrocità cui furono sottoposte milioni di persone innocenti ree soltanto di essere ebree nella pressochè totale indifferenza dei più, indifferenza che ha ucciso e uccide più dell’odio che animava i feroci carnefici di quegli anni lontani. La memoria, allora, la Funzione del Mondo, va  sempre tenuta viva per sapere affrontare  il Futuro , per evitare che Mai Più torni l’abisso in cui sprofondò l’Umanità in quel tempo, per imparare a vivere insieme, “ diversi ma uguali”  come scriveva Anna Frank. Le note musicali del pianoforte del professor Maurizio Guerra in sottofondo – da come riferisce la professoressa Elisabetta Barbuto – hanno sottolineato il pathos di questo incontro e hanno reso questo momento di condivisione ancora più significativo.

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