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Cosenza. «Degrado all’Autostazione». Fratelli d’Italia chiede presidio fisso di Polizia

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Ormai da tempo, l’Autostazione di Cosenza è diventata terra di nessuno. Tanto di giorno, quanto soprattutto, di sera, frequentare l’autostazione e le strade adiacenti mette i brividi. Risse e violenza ma anche episodi di ordinaria maleducazione e degrado umano sono solo gli ultimi esempi di una lunga striscia in città che deve spingere le istituzioni a trovare soluzioni efficaci.  E, nonostante le continue lamentele di cittadini e il lavoro delle forze dell’ordine, la situazione, in alcune zone, sembra non migliorare di molto. E’ la denuncia dei consiglieri comunali del gruppo Fratelli d’Italia, Francesco Spadafora, Giuseppe D’Ippolito e Ivana Lucanto. «I cittadini della zona dell’autostazione e chi ci gravita ogni giorno hanno il diritto di sentirsi sicuri e noi come loro rappresentanti, dobbiamo dare risposte anche per non alimentare la sfiducia nelle istituzioni. Proprio per questo motivo ci facciamo portavoce delle richieste e delle aspettative dei cittadini e chiediamo che venga istituito un presidio permanente di polizia nella zona dell’autostazione» – incalza Francesco Spadafora, che è anche il responsabile provinciale del dipartimento Sicurezza di Fratelli d’Italia.

«Le azioni straordinarie, episodiche non bastano– spiega. – Per risolvere il problema serve una presenza fissa.  E – assicura Spadafora – Fratelli d’Italia intende chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario proprio sulla questione emergenza legalità all’autostazione. E sulla questione movida i consiglieri puntano il dito contro il fenomeno preoccupante, e sempre più diffuso del binge drinking, ovvero l’abbuffata alcolica. «Stiamo assistendo a un incremento dei casi di dipendenza da alcol e droga nei giovanissimi, che sfocia anche in violenza e che costituiscono oltremodo un rischio per la loro salute. Anche per questo chiediamo una maggiore stretta sui controlli e provvedimenti immediati», concludono i consiglieri comunali del partito della premier Meloni.

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